Renzi: addio slot machine nei bar tabacchi, bufala o verità?

Niente più slot machine nei bar e nelle tabaccherie. Così Renzi ha annunciato che il Governo attuerà una linea dura nei confronti del gioco d’azzardo negli esercizi commerciali. Ma cosa c’è di vero dietro questa notizia e in che modo la promessa di Renzi potrà essere mantenuta? Facciamo chiarezza.

La Legge di Stabilità 2016 ha previsto una riduzione di almeno il 30% delle slot machine nelle rivendite di tabacchi e nei bar, ma ora il governo vuole andare oltre e mettere una stretta sul gioco d’azzardo negli esercizi commerciali.

L’intervento, anticipato dal premier Matteo Renzi in un’intervista al settimanale Vita, intende eliminare l’offerta di gioco dagli esercizi generalisti secondari e di ridurla in modo significativo, fino ad azzerarla, nei bar e nei tabacchi. Quindi la prima mossa sarà quella di dire addio alle macchinette in alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari e rifugi alpini, mentre inizialmente nei bar e nelle tabaccherie il numero di slot verrà solo ridotto.

La stretta di Renzi sulle slot prevede anche l’introduzione di una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) dei punti gioco e un sistema di controlli rigoroso. Si avvieranno poi negoziati con gli enti locali che hanno preso o stanno prendendo decisioni in merito alle normative per contrastare il gioco d’azzardo e la ludopatia, e tutelare i minori.

In Lombardia, ad esempio, il modello perseguito dall’assessore Viviana Beccalossi di Gratelli D’Italia prevede, tra le altre cose, la possibilità di detassare i commercianti che tolgono le slot machine dal proprio esercizio commerciale. Questo è un esempio virtuoso di legge no slot mai impugnata dal governo Renzi, ma che il presidente del Consiglio metta in agenda una questione come quella di togliere le slot machine da tutti gli esercizi commerciali è sicuramente un passo avanti.

Renzi No Slot: i numeri del gioco d’azzardo in Italia

Renzi nel corso dell’intervista in cui ha annunciato la riduzione e l’eliminazione delle awp in circolazione ha anche detto che non verrà aumentato il costo della benzina per finanziare la ricostruzione post terremoto.

Nessuna mano morbida sul settore del gioco d’azzardo, dunque, anche se da 3 anni un ddl che va in questa direzione è stato approvato alla Camera ma non è mai giunto in Aula, “per un’ostinata opposizione della commissione Bilancio”, commenta la deputata di Area Popolare Paola Binetti.

L’affermazione di Matteo Renzi preluderà davvero a un cambiamento nel settore del gioco d’azzardo considerato legale? L’Italia, infatti, è prima in Europa per il fatturato dell’industria dei giochi.

Lo Stato ogni anno guadagna dalle sale giochi e dalle macchinette più di 8 miliardi. E se da un lato mettere a punto una misura per togliere le slot machine da bar e tabacchi potrebbe colpire un settore che garantisce entrate importanti, dall’altro si va a intervenire sulle conseguenze sociali e patologiche di cui è causa il gioco d’azzardo.

Renzi: slot machine via da bar e tabacchi, nuovi Casinò?

Via le slot machine, o le awp come vengono chiamate adesso, da hotel, stabilimenti balneari, edicole e ristoranti, poi anche tabaccherie e bar dovranno dire addio alle macchinette. Tra gli interventi del governo sono previsti anche nuovi orari: i punti gioco potranno restare aperti 12 ore al giorno, e la distribuzione delle ore nell’arco della giornata è una decisione che spetta all’ente locale. Ci saranno inoltre più controlli sul gioco illegale da parte degli organi di polizia locale.

Per ridurre la frammentazione della diffusione del gioco su territorio nazionale l’esecutivo vorrebbe anche regolarizzare l’attuale disciplina dei Casinò, il che non esclude l’apertura di nuovi Casinò in Italia.

Legge Slot machine, cosa è stato fatto finora?

Con la Legge di Stabilità 2016 il governo ha già provveduto ad adottare la riduzione di almeno il 30% delle awp in circolazione; il passaggio alle slot machine solo da remoto; la drastica riduzione degli spazi pubblicitari e una linea dura contro chi sponsorizza il gioco d’azzardo in tutte le sue forme; l’innalzamento del prelievo erariale unico (Preu).