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Renzi alla Conferenza Onu: “Stop ai populismi”
mercoledì 15 luglio 2015, di
Il primo ministro Matteo Renzi si è recato nella giornata di ieri ad Addis Abeba per la Conferenza dell’Onu, in ritardo di un giorno a causa della sua partecipazione all’Eurosummit sulla Grecia.
Lo scopo del viaggio è il rilancio dell’Italia come promotrice della cooperazione per lo sviluppo a livello internazionale ma è stata colta l’occasione per parlare anche dei cambiamenti che l’Europa deve fare e di come l’Italia potrà crescere.
L’intervento di Renzi alla Conferenza Onu
La visione del Premier in questa terza Conferenza Onu sul finanziamento per lo sviluppo comprende due punti principali:
- salvaguardia della vita umana. E’ necessario impedire le tragiche conseguenze derivanti dai tentativi di allontanamento da parte dei profughi che scappano da zone di guerra e dalla povertà estrema;
- necessità della creazione di posti di lavoro nelle zone da cui provengono i migranti.
Per ottenere un tale risultato è necessario investire nella cooperazione, e nei prossimi tre anni assisteremo a grandi cambiamenti in questo senso.
Ban Ki Moon, Segretario Generale dell’Onu aveva invitato Renzi alla Conferenza durante l’emergenza immigrazione: entrambi si trovavano su una nave italiana deputata al salvataggio di migliaia di vite.
Come Italia salviamo vite umane perché crediamo nella vita umana.
ha affermato Renzi.
Ora, con un accordo Grecia-UE che fa supporre che la Grexit sia alle spalle, Renzi sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale. Durante l’Eurosummit sulla Grecia si sono evidenziati problemi e possibili soluzioni che possono essere estesi oltre i confini europei:
- l’Europa deve essere una realtà innovativa ed ha bisogno di creare posti di lavoro per combattere la povertà;
- perché l’Europa possa fungere da faro per i Paesi più svantaggiati, deve tenersi al passo e lottare contro la disoccupazione nei Paesi stessi dell’Unione Europea;
- solo così eviterà il diffondersi della povertà nell’Eurozona e potrà collaborare coi Paesi più poveri.
Le strategie del Governo di Renzi
- Dire stop ai populismi: questo significa per Renzi che l’Italia non deve ripetere l’esperienza del Referendum di Tsipras;
- l’Europa deve cambiare: le norme troppo rigide e burocratiche dell’Eurozona non favoriscono la crescita e hanno determinato la perdita dei valori fondanti dell’UE;
- l’Italia deve proseguire sul cammino delle riforme interne perché "l’Italia deve fare l’Italia" e perseguendo la propria originalità non temerà confronti.
La nota di Renzi sul terrorismo
Nel pomeriggio del 14 luglio è prevista anche la visita alla diga più grande d’Africa, realizzata grazie a un appalto italiano: la Grand Ethiopian Renaissance Dam.
In riferimento alla posizione dell’Italia nei confronti dell’Africa, il Premier aggiunge:
Abbiamo fatto grandi investimenti ma vogliamo fare anche un investimento di natura politica
perché
da qui si combatte il terrorismo, il male numero uno del nostro tempo.
Dopo i recenti attentati in Tunisia e al Cairo, la riflessione sul terrorismo è quanto mai urgente e si spera che sia guidata da propositi costruttivi simili a quelli che animano Malala.