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Regno Unito: economia cresce ma arriva taglio al deficit pubblico

mercoledì 8 marzo 2017, di Daniele Morritti

Nel 2017 la Gran Bretagna crescerà più velocemente di quanto previsto lo scorso anno, ma è in arrivo un taglio al deficit pubblico del Paese. Le stime riportate dal Cancelliere dello scacchiere Philip Hammond durante lo speech sul budget tenuto alla Camera dei Comuni evidenziano una crescita del PIL intorno al 2% - esattamente lo 0,6% in più rispetto alle stime dello scorso novembre.

Le stime di Hammond mostrano che la Gran Bretagna gode di buona salute economica e che la Brexit non ha scalfito, come molti invece pensavano, le prospettive di crescita del Paese. Al momento, infatti, se da un lato il lieve rialzo dell’inflazione connesso alla svalutazione della sterlina ha reso i beni d’importazione più alti, dall’altro ha favorito notevolmente i consumi interni.

Nonostante tutto, Hammond ha riferito ai Comuni che il governo ha in mente un piano di riduzione del deficit pubblico di almeno 23 miliardi di sterline in cinque anni. Una mossa che Hammond giustifica con la necessità di rendere sostenibile la crescita nel lungo periodo, specie nel post-Brexit, e di corroborare l’esposizione della Gran Bretagna sui mercati internazionali.

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Gran Bretagna: cresce il PIL ma il governo pensa a taglio deficit pubblico

Il Cancelliere dello scacchiere Philip Hammond ha esposto alla Camera dei Comuni la situazione economica della Gran Bretagna. Le stime evidenziano una crescita attesa del PIL nel 2017 del 2%, lo 0,6% in più rispetto alle stime del novembre scorso. Un dato che nel biennio 2018/19 rimarrà positivo anche se tenderà a ridursi di qualche decimale.

L’OCSE, nel suo rapporto sulla crescita globale pubblicato martedì, ha dichiarato che la crescita britannica è trainata essenzialmente dal ciclo inflazionistico connesso alla svalutazione della Sterlina. Fattore che nel lungo periodo, qualora il governo non intervenisse, potrebbe scoraggiare gli investimenti esteri e il business finanziario. Quindi, se da un lato la Brexit ha, per così dire, favorito l’espansione dell’economia reale, dall’altro potrebbe tradursi in un indebolimento della piazza finanziaria londinese.

Secondo i dati riportati dall’Office for Budget Responsibility, la riduzione del deficit pubblico britannico sarà di 23 miliardi di sterline nei prossimi cinque anni. Secondo Hammond, la riduzione del deficit pubblico è necessaria per due ragioni:

  1. rendere sostenibile l’economia nel lungo periodo (in ottemperanza ai principi dell’economia neoclassica che la Gran Bretagna avvalora fin dall’era Thatcher);
  2. avvicinare la Gran Bretagna a quella che ha definito “l’avanguardia” economica internazionale.

Nel discorso tenuto ai Comuni, Hammond ha più volte affermato che il governo britannico è chiamato a implementare sostanziali riforme che rendano l’economia “resiliente” rispetto ai rischi connessi alla globalizzazione finanziaria.

“Stiamo costruendo le fondamenta di una Gran Bretagna globale, più forte e giusta”

Hammond ha inoltre specificato che la riduzione della spesa in deficit sarà ripianata dall’aumento della tassazione, il che dimostra che il governo britannico è sull’orlo di promuovere una fase (l’ennesima) di austerità fiscale per attrarre quei capitali esteri il cui transito in Gran Bretagna potrebbe essere disturbato dalla Brexit.

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