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Regno Unito: disoccupazione cala a settembre. E Google apre una nuova sede a Londra
mercoledì 16 novembre 2016, di
Cala leggermente a settembre il tasso di disoccupazione nel Regno Unito, come osservabile dal nostro calendario economico. A fronte di una previsione e di un dato precedente pari al 4,9%, il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,8%.
La variazione nelle richieste dei sussidi di disoccupazione, invece, a ottobre è stata pari a 9,8K, in aumento dopo i 5,6K della precedente rilevazione. Riviste al rialzo anche le previsioni degli analisti, ferme a 2,0K.
L’indice dei salari medi (inclusi bonus) a settembre è stato pari al 2,3%, in linea con la precedente rilevazione e lievemente al di sotto delle stime degli esperti, poste al 2,4%.
Regno Unito: Google non teme la Brexit e apre una nuova sede
Intanto, in barba alla Brexit, Google ha annunciato di voler aprire un nuovo quartier generale nel Regno Unito. La nuova sede sarà collocata a Londra e consisterà in un allargamento del grande campus attualmente in costruzione nel complesso che si trova alle spalle della stazione ferroviaria di King’s Cross.
L’operazione dovrebbe creare circa 3 mila posti di lavoro e va in controtendenza rispetto a quanto deciso da grandi società manifatturiere come Nissan, la quale ha minacciato di tagliare gli investimenti se le auto prodotte nel Regno Unito dovranno pagare nuovi dazi per essere vendute nel Vecchio Continente.
La nuova sede londinese di Google sarà il primo edificio costruito completamente ex novo dal gigante californiano al di fuori del territorio degli Stati Uniti.
Brexit: le rivelazioni del Times sulle divisioni interne al governo
Sul fronte governativo ha suscitato polemiche un documento segreto diffuso dal Times, stando al quale l’esecutivo guidato da Theresa May non avrebbe ancora un piano per gestire l’uscita del Paese dall’Unione europea.
In una nota redatta lo scorso 7 novembre e ottenuta dal Times, un consulente del governo del Regno Unito spiega che ci vorranno altri sei mesi prima di mettere a punto una exit strategy adeguata, il che manderebbe all’aria l’ipotesi - paventata dalla stessa May - di chiedere l’attivazione dell’articolo 50 a marzo.
Downing Street ha ufficialmente smentito il contenuto della nota, tuttavia le divisioni nel governo su come affrontare la Brexit permangono.
Secondo il Times sarebbero due gli schieramenti. Da un parte Boris Johnson (ministro degli Esteri), David Davis (ministro per la Brexit) e Liam Fox (Commercio internazionale). Dall’altra il Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond insieme al ministro del Commercio Greg Clark.