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Referendum Usa: Marijuana libera in Oregon e Washington Dc

mercoledì 5 novembre 2014, di Marta Panicucci

Il Midterm di ieri non è stato soltanto un duro colpo per il Presidente Obama, ma anche per il movimento proibizionista degli Stati Uniti. Nella tornata elettorale di metà mandato infatti gli americani sono stati chiamati a votare per 147 referendum sui temi più disparati: dalla vendita delle armi, alla tasse sulle bibite zuccherate, all’aborto, fino alla legalizzazione della marijuana in Oregon, Washington Dc e Alaska.

Questa mattina il verdetto: Oregon e Washington Dc hanno detto sì alla marijuana libera a scopo ricreativo, mentre in Florida ha vinto, anche se di misura, il fronte dei no. In Alaska si stanno ancora contando i voti, il risultato dovrebbe arrivare in giornata.

Risultato referendum
L’Oregon ha detto sì. I cittadini dell’Oregon, dopo aver bocciato un referendum simile votato del 2012, nel midterm di ieri hanno votato a favore dell’uso ricreativo di marijuana. L’Oregon ha approvato con oltre il 54 per cento l’utilizzo della marijuana a scopo ricreativo: ciò significa che ogni cittadino con più di 21 anni di età può possedere circa due etti di marijuana e coltivare fino a 6 piante.

La legalizzazione dei marijuana a scopo ricreativo è stata apportava con circa il 70% dei sì dai cittadini di Washington, D.C. Ogni cittadino con più di 21 anni può quindi possedere un massimo di 55 grammi di marijuana e può coltivare in casa fino a sei piante del prodotto

Hanno detto sì all’utilizzo di marijuana a scopo terapeutico gli elettori di Guam, l’isola nell’oceano Pacifico occidentale facente parte dell’arcipelago delle Marianne.

I cittadini della Florida invece sono stati chiamati a votare su una proposta per rendere legittimo l’utilizzo della marijuana a scopi medici. Oltre il 57% dei cittadini ha votato a favore, ma non essendo stato superato il quorum richiesto del 60 per cento, il referendum non è passato.

Si attendono ancora i risultati dall’Alaska dove i seggi si sono chiusi alle 7 di questa mattina, ora italiana. I cittadini hanno votato una proposta di legge per permettere a ogni consumatore con più di 21 anni di possedere al massimo una trentina di grammi di marijuana e di coltivarne 6 piante.

L’esempio del Colorado
A marzo 2014 il Department of Revenue, ovvero il Tesoro del Colorado ha pubblicato i dati riguardanti il giro d’affari legato alla marijuana venduta a scopo ricreativo, legale in seguito al referendum del 2012. Nel primo mese di vendita di marijuana i negozi dell’Oregon hanno incassato 14 milioni di dollari, 2 dei quali finiti dritti nella casse dello Stato dell’Oregon.

Secondo i dati presentati dal governatore del Colorado nel prossimo anno fiscale, il giro di denaro intorno al mercato della marijuana dovrebbe raggiungere il miliardo di dollari. Di questi, secondo il governatore John Hickenlooper, le casse dello Stato ne accoglieranno almeno 134 milioni che andranno impiegati nell’edilizia scolastica. Non solo. Oltre all’incasso diretto dei negozi, lo Stato del Colorado rivendica la legalizzazione della marijuana anche alla luce dei risparmi per per la lotta alla repressione del traffico illegale e del minor numero di detenuti nei carceri federali.

Indipendentemente dal giudizio morale sul consumo di marijuana l'esempio del Colorado mostra come la sua legalizzazione a scopo ricreativo sia un fatto economicamente positivo per il Paese.

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