Redditometro: la soglia salvezza. Ecco i parametri per annullare i controlli

Sono molti ad attenderlo intimoriti: il grande fratello fiscale è ormai alle porte, ricordiamo infatti che sarà attivo da Marzo. Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei conti, in occasione di un convegno ha invitato gli uffici competenti a utilizzare il redditometro con prudenza, evitando pertanto "l’uso disinvolto di informazioni disallineate e non verificate". Mentre Marco di Capua, vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, spiega che "il redditometro non sarà utilizzato come strumento di accertamento di massa, bensì quale arma utile per intercettare l’evasione spudorata e i finti poveri".

La soglia salvezza

E proprio dall’Agenzia delle Entrate arriva una novità importante: si inserisce nei calcoli la cosiddetta "soglia salvezza", ossia nelle definizione dei contribuenti che saranno inseriti nelle liste selettive, non verranno presi in considerazione gli scostamenti tra spese e reddito dichiarato entro una soglia, che sarà quella dei mille euro al mese, ossia 12mila euro all’anno.

La sopra-indicata soglia salvezza varierà in base al reddito, il nucleo familiare e la città in cui si vive.

I parametri

• Single
  – Single che vive al Nord è salvo se ha un reddito annuale che non supera i 17.275 euro;
  – Single che vive al Centro è salvo con un reddito annuale non superiore ai 15.943 euro;
  – Single che vive al Sud è salvo con reddito annuale non superiore ai 14.518 euro.

• Coppia con un figlio
  – La soglia in questo caso è di 22.921 euro annui al Nord;
  – 20.591 al Centro;
  – 19.213 al Sud.

• Coppia con due figli
  – Qui la soglia si alza ancora e arriva ai 25.799 euro al Nord;
  – 22.703 al Centro;
  – 21.794 al Sud.

Come già detto nei giorni precedenti, il fisco metterà a disposizione anche una pagella con la quale si daranno i voti ai contribuenti: un punteggio che sarà calcolato in base a diversi parametri e in seguito al quale chi riceverà i voti peggiori dovrà sottoporsi ad ulteriori accertamenti. Nel caso poi in cui si finisca in tribunale, toccherà al contribuente pagare tutte le spese giudiziarie e soprattutto toccherà a lui giustificare le spese effettuate.