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Rajoy rompe con Puigdemont: incontro rifiutato e ultimatum di 5 giorni
giovedì 12 ottobre 2017, di
Mariano Rajoy, primo ministro spagnolo, non solo ha drasticamente rifiutato l’incontro richiesto da Puigdemont ma ha lanciato una sorta di ultimatum al presidente catalano invitandolo a fermare il processo della indipendenza della Catalogna che è stata dichiarata (ma i suoi effetti sono stati sospesi).
Se Puigdemont non dovesse fermarsi verrebbe attivata la procedura dell’articolo 155.
L’ultimatum scade lunedì. Importante dire che tra le poche voci contrarie all’impiego degli strumenti forniti dalla legislazione spagnola per salvaguardare l’unità nazionale, c’è quella di Podemos, che ha visto nel discorso pronunciato da Puigdemont come una possibilità di dialogo che non andrebbe sprecata.
Con quest’atto di Rajoy possiamo dire che tutte le forze politiche e personalità varie che hanno chiesto il dialogo sono state in pratica snobbate.
È rottura tra Rajoy e Puigdemont
La risposta di Rajoy a Puigdemont è stata come lui stesso aveva annunciato molto dura perché, di fatto, iniziando la procedura dell’articolo 155 si sospenderà l’autonomia catalana.
Inoltre se il processo d’indipendenza non si dovesse fermare come richiesto si andrà ancora avanti e si potranno attivare altri articoli come il 116 con il quale è possibile istituire in Catalogna lo stato di eccezione, ossia lo stato d’assedio (i militari con mezzi blindati sono da giorni già a Barcellona).
In pratica la Spagna vuole che la Catalogna con la sua cultura, la sua lingua e il suo stile di vita rimanga parte di sé stessa ma oltre 2 milioni di catalani hanno partecipato al referendum di domenica primo ottobre ed hanno votato per l’indipendenza che è stata dichiarata ma sospesa.
L’economia della Catalogna è compromessa
Se Puigdemont non si ferma l’applicazione di questo articolo della Costituzione spagnola potrebbe diventare realtà nel giro di pochi giorni e questo oltre a sospendere l’autonomia della Catalogna ne comprometterà anche l’economia.
Economica che in parte è già compromessa non per il trasferimento di alcune banche e aziende ma perché è in corso una diminuzione di investimenti e che sono stati anche richiamati nel discorso di Puigdemont .
Per l’applicazione del 155 ci vuole il via libera del Senato - dove il Pp di Rajoy ha la maggioranza assoluta - mentre per il 116 è necessario quello del Congresso, dove Rajoy è minoritario.
Rajoy ha accusato il governo della Catalogna di Puigdemont di aver fatto un attacco sleale e pericoloso alla costituzione, all’unità della Spagna e alla convivenza pacifica dei cittadini. Ha dichiarato:
Il governo autonomo della Catalogna non ha rispettato la legge e le sentenze della corte. Puigdemont propone dialogo senza condizioni.
Immediata la replica del Presidente della Catalogna Carles Puigdemont che in un’intervista alla Cnn ripresa dalla stampa catalana ha dichiarato:
Propongo a Madrid l’avvio di un dialogo senza condizioni. I due governi devono sedersi e parlare sul serio. Propongo un tavolo di dialogo con due persone del governo catalano e due del governo spagnolo.
L’Articolo 155 della Costituzione Spagnola
La Costituzione spagnola insieme al titolo VIII sull’organizzazione del territorio dello Stato costituisce il modo con cui lo Stato difende ciò che è espresso nell’articolo 153 della Costituzione che parla del ruolo delle Comunità Autonome Spagnole.
Tale articolo dice che se un governo regionale non rispetta i suoi obblighi o “agisce in modo da minacciare seriamente l’interesse dell’intera Spagna”, allora Madrid “può intraprendere le necessarie misure per obbligarla in modo coatto ad adeguarsi o a proteggere tale generale interesse” e può assumere “il controllo di istituzioni politiche e amministrative della regione ribelle”.
Come pubblicato da vari media i costituzionalisti hanno dichiarato che le misure possibili vanno dalla sospensione del governo regionale fino a sottomettere i Mossos d’Esquadra (la polizia catalana) agli ordini del Ministero dell’Interno centrale e alla chiusura del parlamento regionale e la convocazione di elezioni regionali anticipate.
Rajoy però non può attivare in modo unilaterale l’articolo 155 e deve informare lo stesso Puigdemont delle sue intenzioni, concedendogli una fase di riflessione per un’eventuale marcia indietro sull’indipendenza, cosa che ha fatto. Chiaramente l’artolo 155 deve essere approvata dal Parlamento.
Uno scenario possibile
Dopo che il Parlamento approverà l’applicazione dell’articolo 155 verrà avviato il commissariamento della Catalogna con il passaggio a Madrid delle competenze della Generalitat e chiaramente si dovranno rifare le elezioni.
Che cosa farà Puigdemont? Al momento non si hanno ancora dichiarazioni ma dovrebbe dichiarare l’indipendenza in quanto il dialogo è impossibile. Se non facesse nulla sarebbe un blocco al processo d’indipendenza della Catalogna e i catalani difficilmente continuerebbero a seguirlo. Ovviamente i circa 900 feriti di domenica primo ottobre sarebbero stati tali per niente.
L’indipendenza della Catalogna è una questione europea, geograficamente vicina all’Italia, e merita di essere seguita per i risvolti di ordine politico ed economico. Anche perché ha ragioni non solo storiche ma anche istituzionali visto che la richiesta di fare un referendum per l’autonomia gli è stata negata per ben 18 volte, tanto che alla fine lo ha fatto in modo anticostituzionale.