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La Raggi supera Marino, ok al nuovo contratto dei dipendenti comunali
venerdì 5 maggio 2017, di
Virginia Raggi incassa un nuovo importante accordo. Dopo una lunga trattativa infatti che ha trovato la sua soluzione soltanto dopo una riunione fiume, il Campidoglio ha trovato l’accordo con i sindacati per il nuovo contratto dei dipendenti comunali.
Si è sbloccata quindi la vicenda relativa al salario accessorio dei circa 23.000 impiegati del Comune di Roma, che erano in agitazione da più di due anni dopo l’atto unilaterale dell’allora giunta guidata da Ignazio Marino, misura che aveva provocato scioperi e proteste.
Anche i dipendenti comunali capitolini ora potranno usufruire della parte accessoria del loro stipendio, con le emulazioni che verranno elargite se il lavoratore riuscirà a raggiungere gli obiettivi che il suo dipartimento si è preposto.
Tanta è la soddisfazione dei sindacati ma anche dalla parte della sindaca Virginia Raggi, che dopo l’accordo raggiunto si è impegnata a sollevare la questione del contratto dei dipendenti comunali a livello nazionale presso le sedi opportune.
Intesa Raggi sindacati sul nuovo contratto
Con l’accordo firmato da Comune e sindacati, viene così a terminare il lungo periodo di agitazione dei dipendenti comunali di Roma dopo lo stallo, a seguito delle misure decise dalla giunta Marino, in materia del salario accessorio.
I circa 23.000 lavoratori capitolini potranno così ottenere dei premi legati alla produttività, con ogni struttura che stabilirà gli obiettivi che ogni singolo dipendente dovrà raggiungere. Un accordo che soddisfa in maniera totale Natale Di Cola, segretario della Fp Cgil Roma e Lazio.
Abbiamo appena sottoscritto un accordo importante, che supera l’atto della giunta Marino dopo anni di vertenza e una trattativa serrata, durata 10 mesi. Si inserisce il legame tra la performance organizzativa legata ai risultati ottenuti dalle strutture, l’offerta di servizi e il salario accessorio.
L’erogazione del salario accessorio quindi per i dipendenti del Comune di Roma sarà legato sia alla produttività sia alla qualità dei servizi offerti, con gli obiettivi prefissati che avranno un tetto di raggiungimento fissato al 70%.
L’accordo raggiunto ora dovrà essere sottoposto al giudizio dei lavoratori, ma l’esito sembrerebbe essere scontato alla luce anche da quanto rimarcato anche dall’esecutivo di Usb Roma Capitale.
Con la sigla del contratto decentrato dei dipendenti capitolini si cancella finalmente l’infame pagina scritta con l’atto unilaterale di Marino, durata oltre due anni.
Dopo anni di tensioni, sembrerebbe quindi ora essere superata questo braccio di ferro tra Comune e dipendenti comunali, con l’accordo che è stato salutato con molta soddisfazione sui social dalla sindaca Virginia Raggi.
La gioia della Raggi
Non nasconde tutto l’entusiasmo per l’accordo raggiunto con i sindacati Virginia Raggi, che così è riuscita a trovare una soluzione su questa spinosa questione dove altri invece non erano riusciti in questa impresa.
La firma tra le varie parti della trattativa, è stata poi celebrata anche sui social dalla sindaca Raggi che, oltre a ringraziare che si è adoperato a lungo per trovare l’accordo, ha sottolineato come questo sia un nuovo inizio per l’amministrazione.
Dopo anni di disastrosa gestione del personale, che ha prodotto demotivazione tra i lavoratori e influito negativamente sull’efficienza dell’azione amministrativa, si apre una stagione diversa: il nuovo contratto incentiverà il lavoro di squadra e l’efficienza dei servizi, premiando il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti per migliorare la vita quotidiana dei cittadini.
Dopo il per certi versi controverso accordo raggiunto con i dipendenti Ama, la giunta guidata da Virginia Raggi continua con la sua opera di arbitrio verso i tanti nodi che sono presenti nella gestione e nelle condizioni lavorative dei dipendenti pubblici capitolini.
Una serie di mosse che per alcuni vengono viste solo come strategie elettorali per assicurarsi il gradimento alle urne, mentre il Movimento 5 Stelle continua a sottolineare come tutti questi accordi servano solo a migliorare l’efficienza della macchina comunale.
I circa 23.000 dipendenti comunali di Roma sono un autentico esercito, soprattutto se paragonato ai lavoratori presenti nelle altre grandi città italiane. Rimane comunque il fatto che la gestione della capitale richiede senza dubbio un grande impegno di personale lavorativo.
La speranza di tutti è che con questo superamento delle tensioni anche dal punto di vista burocratico, amministrativo e della qualità dei servizi erogati, Roma possa compiere quel necessario salto di qualità più che mai necessario per rimettere in moto una città che è ferma da troppo tempo.