Quattordicesima INPS 2015: tagli alle pensioni di 50000 pensionati per i controlli sui redditi

La quattordicesima INPS 2015 sarà un beneficio riservato a un numero sempre minore di pensionati: a seguito di alcuni controlli effettuati dall’INPS, infatti, 50000 pensionati potrebbero subire un vero e proprio taglio alle loro pensioni perché si sono visti negare la prestazione di cui avevano goduto fino al mese scorso.

Quella della quattordicesima INPS è una questione che aveva sollevato dubbi e interrogativi già nei mesi scorsi, quando ci eravamo chiesti perché molti pensionati non si fossero trovata accreditata la pensione integrativa e perché gli fosse stata richiesta documentazione supplementare riguardo a ai redditi. Vediamo allora cosa è avvenuto e quali sono le cause per cui le pensioni di molti contribuenti italiani potrebbero essere decurtate della quattordicesima mensilità.

Quattordicesima INPS: cosa è avvenuto negli scorsi mesi
Già prima della pausa estiva, sulla base delle informazioni diffuse da sindacati, patronati e pensionati stessi, era emerso che circa 180000 contribuenti avevano subito un ingiustificato blocco del pagamento della quattordicesima INPS nonostante il regolare invio del modello RED che i pensionati sono tenuti a presentare annualmente.
Questa scelta dell’INPS aveva obbligato i pensionati a richiedere la ricostituzione reddituale presso i patronati stessi, obbligandoli a lunghe trafile burocratiche.

Le cause del mancato pagamento della Quattordicesima
All’inizio di questo mese, il problema sembra essersi chiarito almeno parzialmente, dal momento che da un lato l’Inps ha ammesso la presenza di un errore tecnico che ha determinato il mancato pagamento della Quattordicesima.
D’altra parte, però, a circa 50000 pensionati è stato rifiutato il pagamento della Quattordicesima: è stato, quindi, applicato un vero e proprio taglio delle pensioni che ha ridotto gli assegni pensionistici di una somma compresa tra i 336 e i 504 euro una tantum, a seconda dei contributi versati.

Perché è avvenuto il taglio della quattordicesima
Prima della pausa estiva l’INPS aveva richiesto, in molti di casi, di presentare nuovamente il modello RED. Sarebbe stato proprio tale documento, richiesto per delle verifiche reddituali, che avrebbe fatto rilevare all’INPS il superamento del requisito reddituale richiesto dalla Legge (la quattordicesima spatta ai soli pensionati, con più di 64 anni, con un reddito inferiore a 9786 euro annui).
Anche se potrebbero esserci stati nuovi errori nella gestione delle domande, dal momento che la procedura per la valutazione del reddito è abbastanza complessa, il pericolo che si configura ora non tanto la perdita del beneficio della quattordicesima, quanto un possibile rimborso che l’INPS potrebbe mettere in atto nei confronti dei contribuenti, per le somme indebitamente percepite negli anni passati.
Per quanto riguarda la verifica del reddito occorre ricordare che questa procedura avviene in due modi diversi:

• se si tratta di prima concessione del beneficio (caso dei pensionati che negli anni precedenti non hanno percepito la somma aggiuntiva), viene considerato come reddito complessivo quello dell’anno in corso;
• se si tratta di concessione successiva alla prima, il calcolo del reddito diviene più complicato, dal momento che si considera quello dell’anno in corso solo per i redditi derivanti da prestazioni previdenziali, mentre quello dell’anno precedente viene tenuto in considerazione per tutti gli altri redditi.

Il problema nasce proprio in quest’ultimo caso, dal momento che se non sono disponibili i dati reddituali relativi all’anno precedenti o l’INPS non riesce comunque a elaborarli rapidamente, vengono considerati quelli degli anni ancora precedenti che, se inferiori, portano all’assegnazione della quattordicesima in via provvisoria, in attesa di una verifica che avviene sulla base della dichiarazione dei redditi definitiva.