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Quali Paesi minacciano la stabilità europea? Quelli che hanno fatto le riforme - Nomura
lunedì 1 maggio 2017, di
Quali Paesi minacciano la stabilità europea? Nomura, storico gruppo di consulenza finanziaria giapponese, ha classificato i rischi in una mappa delle minacce. A 11 Paesi dell’eurozona più Svizzera, Paesi Scandinavi, Gran Bretagna, USA e Giappone è attribuito un livello di rischio compreso tra 1 e 10 (dove 1 rappresenta “l’economia più performante” e 10 la peggiore - quindi la più a rischio) secondo tre parametri:
- Vulnerabilità domestica: standard di accesso al credito e stabilità del settore bancario;
- Stress fiscale: debito pubblico, bilancia primaria e fiscale;
- Stress esterno: debito estero, posizione debitoria del Paese in base al saldo Target 2 e conti correnti.
Per ognuno di questi parametri Nomura calcola il rischio del Paese preso in esame sulla base di tre periodi:
- 2007, ovvero il periodo antecedente la crisi economica;
- 2010, l’anno in cui la crisi economica si è palesata pressoché ovunque;
- 2016.
La mappa delle minacce proposta da Nomura è interessante perché conferma che i Paesi dell’eurozona che hanno implementato le riforme strutturali negli ultimi anni sono anche quelli che da un punto di vista del rischio fiscale (secondo parametro) e della solvibilità nei confronti dei creditori esteri (terzo parametro) rappresentano una minaccia per la stabilità europea.
Quali Paesi minacciano di più la stabilità europea e perché?
Nella mappa delle minacce di Nomura (fonte: Financial Times) sono catalogati 11 Paesi appartenenti all’eurozona più la Svizzera, i Paesi Scandinavi, Gran Bretagna, USA e Giappone. Ognuno di questi è classificato secondo tre parametri (vulnerabilità domestica, stress fiscale e stress esterno) in un range di rischio compreso tra 1 e 10. I periodi considerati da Nomura sono il 2007, il 2010 e il 2016.
Al fine di facilitare l’analisi di comparazione tra i Paesi dell’eurozona terremo la Germania come Benchmark:
- Vulnerabilità domestica: Dalla mappa delle minacce di Nomura si nota che la Germania, dopo che nel 2007 e nel 2010 presentava livelli di rischio pari a 3 (basso, quindi buona performance economica) è peggiorata notevolmente nell’ultimo anno (livello 6). Meglio ha fatto l’Olanda, che tra il 2010 e 2016 è passata da 5 a 4. Della Germania hanno fatto meglio, nel 2016, persino Grecia (5) e Irlanda (4). Il livello di rischio della Grecia nel 2010 era pari a 7 (fu quello il periodo del primo pacchetto di salvataggio). L’Italia, con un livello 5 nel 2016, si dimostra più performante della Germania ma meno dell’Olanda (4). Una parola va spesa per un ex Paese virtuoso: la Finlandia. Dalla mappa delle minacce si evince che la Finlandia ha sì fatto meglio della Germania nel 2016, con un livello di rischio pari a 5, ma è stata per i due periodi precedenti pericolosamente vicina al massimo livello di rischio, con un livello pari a 6;
- Stress fiscale: i dati raccolti da Nomura per questo parametro evidenziano una verità assoluta. Paesi come la Germania e l’Olanda che non hanno, almeno negli ultimi dieci anni, implementato sanguinose riforme strutturali, sono anche i Paesi che per questo motivo presentano livelli di rischio più bassi - nel 2016 il livello di entrambi è stato pari a 3. Se guardiamo alla Spagna, invece, nel 2016 il livello di rischio è stato pari 8. Ciò può essere dipeso dall’aumento vertiginoso del debito pubblico in seguito alla messa in atto delle riforme varate dal Governo Rajoy per ripianare i conti con l’estero. Lo stesso livello di rischio (8) si riscontra in Grecia nel 2010, anno del primo salvataggio (il debito pubblico ellenico è schizzato alle stelle dopo che l’esecutivo è intervenuto per rientrare dal debito contratto con gli investitori esteri);
- Stress esterno: Questo parametro dimostra chiaramente che i Paesi che hanno saggiato l’esperienza della Troika sono anche quelli che presentano maggiori livelli di rischio per la stabilità europea. Il Portogallo, per esempio, in tutti e tre i periodi considerati, non ha mai lasciato il livello di rischio 7. Stesso discorso per la Grecia, con l’eccezione del 2010, quando il rischio è stato pari a 8. La Spagna ha di poco migliorato la sua posizione, passando da un livello 7 nel 2007 a un livello 6 nel 2016. Tanto per capirsi, la Germania è passata da un livello di rischio 4 nel 2007 a un livello di rischio 3 nel 2016.
Cosa insegna la mappa delle minaccia di Nomura? Sostanzialmente due cose:
- La prima riguarda la vulnerabilità domestica: le misure non convenzionali varate dalla BCE hanno “protetto” il sistema bancario europeo dalla speculazione internazionale. Misure che la Germania ha osteggiato. Per questo motivo Paesi come Grecia, Portogallo, Spagna e Italia presentano, alla luce di questo parametro, livelli di rischio contenuti;
- La seconda riguarda lo stress fiscale e lo stress esterno: dalla mappa delle minacce di Nomura è possibile cogliere un dato di fondo; chi ha implementato le riforme strutturali per ripianare i conti con l’estero ha peggiorato notevolmente il volume dell’economia interna ed esposto i propri fondamentali, nonché la stabilità europea, ad alti livelli di rischio.