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Portobello, arriva il supermercato per i disoccupati: come funziona?

lunedì 9 settembre 2013, di Valentina Pennacchio

Portobello, emporio sociale di Modena. Il supermercato per i disoccupati nasce qui, inaugurato un mese fa nella cittadina emiliana. Si ritorna al passato, ai tempi del baratto: cibo in cambio di lavoro. Come funziona?

Gli interessati potranno fare una spesa di generi alimentari in maniera totalmente gratuita e con un’unica condizione: lavorare almeno una volta a settimana nella struttura medesima, ovviamente in maniera volontaria.

Un’iniziativa per sostenere le persone più colpite dalla crisi economica, disoccupati, cassaintegrati, precari, che coinvolge imprese, associazioni, cittadini e istituzioni, realizzata tramite la collaborazione tra l’Associazione Servizi per il volontariato Modena e i servizi sociali del Comune di Modena.

La copertura finanziaria è stata garantita da un finanziamento regionale di 100.000 euro, nonché da una serie di donazioni, che continuano ad arrivare e a cui potete partecipare visitando il sito.

Quali requisiti?

La struttura di Portobello è la seguente:

  • supermercato;
  • magazzino;
  • un’area di ascolto e incontro con le associazioni.

Ma come partecipare al progetto? Per beneficiare dell’iniziativa gli interessati dovranno soddisfare i seguenti requisiti:

  • avere un indicatore ISEE inferiore a 10.000 euro;
  • avere un reddito familiare non inferiore a 5.422,00 euro;
  • possedere un’unica proprietà immobiliare, ovvero quella di residenza;
  • vivere in affitto con un regolare contratto di affitto;
  • per i cittadini stranieri, essere in regola con il permesso di soggiorno o la carta di soggiorno.

Il coordinatore del progetto, Luigi Zironi del Csv modenese, ha spiegato:

“Attualmente fanno la spesa da noi circa 140 famiglie, il che vuol dire che raggiungiamo circa 500 persone. Contiamo di andare a regime con 400 famiglie e di questo passo, ci arriveremo già dal prossimo mese perché le richieste sono veramente tante al punto che non abbiamo fatto a tempo ad aprire che stiamo già studiando un modo per potere rispondere ad un bisogno più grande di quello che avevamo preventivato".

E ha aggiunto che le persone:

“dovranno rendersi disponibili ad un percorso di inserimento nelle associazioni di volontariato della provincia. Il principio è che ognuno deve fare la sua parte. Naturalmente non si tratta di obbligo ma di una disponibilità generica che ciascuno può dare”.

Portobello non è l’unico supermercato solidale in Italia. Anni fa ne è stato inaugurato uno Roma, grazie alla Caritas, mentre altri esperimenti solidali sono stati attuati a Lecce, Ascoli, Gorizia, Parma, Pescara e Prato.

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