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Pensioni d’oro: sdegno e proposte bipartisan. Ma chi sono i fortunati?
venerdì 9 agosto 2013, di
Nonostante il governo sia stato ribattezzato "delle larghe intese" gli scontri nell’attuale maggioranza non mancano affatto. Si discute sull’IMU, sull’IVA, sul processo di Berlusconi, sulla legge elettorale e sulla riforma della Costituzione; ma almeno sul tema delle pensioni d’oro sembra che converga uno sdegno bipartisan.
L’argomento è tornato all’ordine del giorno e infiamma dibattiti e prime pagine in seguito all’intervento del sottosegretario al Welfare alla Camera. Carlo Dell’Aringa infatti, rispondendo a un’interrogazione parlamentare di Deborah Bergamini, ha riportato l’attenzione sulla lista dei pensionati d’oro d’Italia. Sono circa 100mila e costano al nostro paese 13miliardi di euro, una somma spropositata se si pensa a quanti italiani devono, ogni mese, fare i conti con la pensione minima.
Chi sono i pensionati d’oro
Il pensionato d’oro per eccellenza dovrebbe essere Mauro Sentinelli, che riceve dall’INPS ogni mese un assegno pari a 91mila 337,18 euro, qualcosa come 3.008 euro al giorno. Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom somma a questa pensione stratosferica i gettoni di presenza che percepisce come membro del consiglio di amministrazione di Telecom e presidente del consiglio d’amministrazione di Enertel Servizi Srl.
Al secondo posto, nettamente staccato dal primo, c’è un fortunato anonimo a cui l’INPS versa 66.436,88 euro al mese.
Scorrendo poi la lista dei pensionati d’oro dovrebbe essere al terzo posto Mauro Gambaro che si è guadagnato la sua pensione d’oro da 51.781 euro, ricoprendo il ruolo di direttore generale di Interbanca e di Inter Football Club. Al momento è advisor specializzato nel corporate finance e presidente del cda di Mittel management srl.
A poca distanza si ferma la pensione di Alberto De Petris, ex Infostrada ed ex di Telecom che percepisce una pensione di 51.000 euro al mese.
Poco sotto i 51.000 euro, troviamo Germani Fanelli, ex manager specialista della componentistica elettronica e dei semiconduttori.
Dal quinto al decimo posto i numeri e i nomi non sono più certi, ma comunque le pensioni restano tra i 47.000 e i 41.000 euro al mese. In questo fortunato quintetto rientrano certamente Vito Gamberale amministratore delegato di F2i, Alberto Giordano, ex Cassa di Roma e Federico Imbert, ex JP Morgan.
Critiche bipartisan
Questi numeri dimostrano tutta la portata distorsiva di quel criterio retributivo dal quale ci stiamo fortunatamente allontanando grazie alle riforme pensionistiche degli ultimi anni. Benché gli interventi in materia siano particolarmente delicati, anche sul fronte della costituzionalità, e avendo cura di evitare qualsiasi colpevolizzazione verso i beneficiari di questi trattamenti, che li hanno maturati secondo le regole vigenti, è evidente che il tema coinvolge una questione di equità e di coesione sociale non più trascurabile dalle istituzioni, specialmente in un momento di grave crisi economica e di pesanti sacrifici per tutti
ha commentato Deborah Bergamini colei che ha presentato l’interrogazione parlamentare sul tema.
La pubblicazione della lista dei pensionati d’oro ha scatenato un putiferio sotto il cielo della politica e pare che lo sdegno sulla questione sia trasversale, da destra a sinistra. Carlo Dell’Arriga ha annunciato che il governo dovrà dare una risposta a seguito di questo polverone, ma senza farsi trascinare dall’onda dello sdegno e commettere errori come quello del contributo di solidarietà abolito perché incostituzionale.
La proposta, avanzata da Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, Giorgia Meloni come portavoce di Fratelli d’Italia, ma anche da parlamentari del Pdl, di Scelta Civica e Arturo Scotto di Sel è più o meno la stessa: stabilire un tetto massimo alle pensioni oltre il quale si debba attuare un meccanismo di calcolo basato sul sistema contributivo.
In sostanza passa il principio per cui lo Stato restituisce quello che il lavoratore ha effettivamente versato nel corso degli anni di lavoro. Il tetto proposto sarebbe di circa 5mila euro e permetterebbe di risparmiare una cifra davvero notevole, utile magari per rimpinguare le pensioni minime.