Pensioni 2015: anticipata, quota 96, opzione donna, esodati. La Legge di Stabilità fallisce sulla Previdenza

Le novità apportate dalla Legge di Stabilità 2015 sono tante e riguardano vari ambiti del sistema italiano: dagli ammortizzatori sociali al mercato del lavoro, dal mondo della scuola alle tasse e al sistema fiscale.

C’è però un punto su cui la Finanziaria non apporta modifiche significative, anzi possiamo dire che lascia tutto praticamente com’è: le pensioni.

Fatta eccezione per l’eliminazione fino al 2017 delle penalizzazioni sulla pensione anticipata infatti e per il tetto alle pensioni d’oro, i trattamenti previdenziali rimangano colmi di incognite: dai Quota 96 agli esodati, passando per l’opzione donna, i buchi e le domande permagono intatti.

Cerchiamo dunque di capire come funzioneranno le Pensioni nel 2015 e quali sono i problemi che ci troveremo ad affrontare l’anno prossimo.

Pensioni 2015: pensione anticipata
La Legge Fornero del 2012 aveva introdotto delle penalizzazioni riguardanti la pensione anticipata. Chiunque avesse deciso di andare in pensione prima di aver compiuto 62 anni di età, sarebbe andato incontro a una una decurtazione dell’1% per ogni anno anticipato (rispetto ai 62) e del 2% per ogni anno prima dei 60 anni.

La Legge di Stabilità 2015 cancella le suddette penalizzazioni per i trattamenti previdenziali frutto di contributi derivanti da lavoro effettivo, eccezion fatta per l’astensione obbligatoria legata alla maternità, l’obbligo di leva, le malattie e gli infortuni, la cassa integrazione guadagni ordinaria, le donazioni di sangue, i congedi parentali e quelli per le cure dei parenti disabili.

In altre parole: chiunque avrà maturato i requisiti contributivi necessari (42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 6 mesi per le donne) avrà diritto alla pensione anticipata e non riceverà alcuna decurtazione sull’assegno.

Pensioni 2015: Quota 96
Rimane totalmente irrisolta la questione dei Quota 96, insegnanti e personale ATA che ormai da due anni non possono accedere alla pensione a causa di un errore della riforma Fornero. Dopo la bocciatura dell’ennesimo emendamento, il problema rimane lì, davanti agli occhi di tutti, ma senza alcuna soluzione.

L’esecutivo ha infatti rinviato ulteriormente qualsiasi intervento, in attesa di trovare le coperture necessarie a finanziare la misura e auspicando una risoluzione nell’ambito:

della realizzazione del più complessivo piano di riforma denominato «La buona scuola», secondo una tempistica tale da assicurare che il nuovo impianto regolatorio possa entrare in vigore a partire dall’anno scolastico 2015-2016 e ha manifestato la volontà del Governo a impegnarsi ad affrontare in via risolutiva, già dalla prossima primavera e nel contesto del citato piano «La buona scuola», anche la questione concernente i lavoratori di «quota 96».

Questo quanto si legge nella risposta all’interrogazione presentata dal Deputato Ghizzoni. Un limbo che durerà ancora un anno, mentre migliaia di persone continuano ad attendere che i loro diritti vengano garantiti dallo Stato.

Pensioni 2015: esodati
Per quanto riguarda gli esodati, il Governo ha emanato la sesta salvaguardia, ma per gli esclusi, anche in questo campo, tutto viene rimandato. Tra gennaio e febbraio si dovrebbe iniziare a discutere della questione, ma attualmente non c’è nessuna sicurezza.

Intanto, la polemica tra il commissario Treu e il comitato Esodati continua a suscitare scalpore. Pochi giorni fa, questi ultimi hanno risposto con una nota al vetriolo alle parole del commissario che aveva definito "tecnicamente risolta", la questione, riducendo il tutto a "un tormentone":

‘Scandalosa è la dimostrazione dell’arroganza e dell’ignoranza di Treu - recita la nota - il cui reiterato tentativo di negare il persistere del dramma esodati a distanza di 3 anni dal suo originarsi, è l’unico autentico tormentone che esista in questa vergognosa vicenda. Parole quali tormentone […] sono spregio inqualificabile della sofferenza di queste persone’. Infelici e di certo inaspettate, le dichiarazioni di Treu non fanno che acuire il clima di grande tensione che già si respira nel nostro paese.

Pensioni 2015: opzione donna
Sembrava che una risposta definitiva dovesse arrivare a inizio dicembre e invece le donne che vorrebbero andare in Pensione con il sistema contributivo, sfruttando appunto "l’opzione donna", non sanno ancora quale futuro le attende. Dopo annunci, note pubblicate sul sito dell’INPS e polemiche, tutto era stato rimandato in attesa della pronuncia del Ministero del Lavoro. Ma a via Fornovo tutto tace.

Le lavoratrici potranno continuare a inviare le domande che rimarranno in stand-by fino a che non si arriverà a una decisione definitiva sulla proroga della scadenza, stabilità dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, al 31 dicembre 2015.

Pensioni 2015: fondi pensione
Brutte notizie invece arrivano sul tema fondi pensione. La Legge di Stabilità prevede infatti un aumento della contribuzione dall’11,5% al 20%, mentre le tasse sulle casse previdenziali saliranno dal 20 al 26%.

Chiunque però decida di destinare i propri investimenti ad operazioni che sostengono l’economia italiana, potrà beneficiare di un credito d’imposta.

Pensioni 2015: pensioni d’oro
Stabilito, a partire dal 2015, un tetto riguardante le pensioni d’oro, ma anche questa misura potrebbe creare non pochi problemi. Secondo la Cosmed infatti, il provvedimento comporta una decurtazione anche alle pensioni dei contribuenti che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di contribuzione, che de facto non ricevono pensioni d’oro, ma che dovranno subire il taglio poiché hanno scelto di lavorare più a lungo per maturare di più. la norma è infatti retroattiva e questi soggetti, pur avendo versato più contributi si ritroveranno anche bloccata la progressione pensionistica dal 2012.