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Oro respinto dall’area di resistenza di 1.250 – 1.260$. Nuovo sell-off in vista?
mercoledì 22 gennaio 2014, di
Il mercato dell’oro spot sta evidenziando una fase di rimbalzo tecnico da inizio anno, dopo che il 2013 si era chiuso con un rosso del 39% circa. Si è trattato dell’anno più negativo dal 1981, dopo che i precedenti dodici anni avevano mostrato un notevole boom dei prezzi che si erano spinti addirittura fino a 1.921$ l’oncia a inizio settembre 2011. Nell’ultima seduta dello scorso anno l’oro ha comunque formato un doppio minimo in area 1.180$, creando i presupposti per un lieve miglioramento del quadro tecnico nel breve termine. In effetti le quotazioni sono salite molto dai bottom di periodo. Il metallo prezioso si è spinto fino in area 1.260$, una zona di resistenza molto importante. L’opposizione dei venditori è aumentata molto già a partire da 1.250$, altra zona di resistenza significativa su base daily.
Ieri la quotazione spot è diminuita dell’1% con il closing a 1.243$ l’oncia. La sensazione è che gli investitori, attualmente ancora molto esposti dal lato short, siano in attesa del meeting della FED del 28-29 gennaio, prima riunione presieduta dal nuovo governatore Janet Yellen. Il braccio operativo della banca centrale americana, ovvero il FOMC, dovrebbe annunciare un nuovo tapering da 10 miliardi portando così il piano di quantitative easing a 65 miliardi. La maggior parte degli economisti si aspetta che il piano venga azzerato entro la fine dell’anno in corso. Le aspettative di politica monetaria sempre meno espansiva della FED dovrebbero influenzare negativamente l’andamento del metallo giallo, che rischia nuovi pesanti cali nelle prossime settimane anche a causa dei bassi rischi di inflazione nelle grandi aree economiche del mondo.
Da un punto di vista tecnico, l’oro potrebbe scendere sotto 1.234$ e spingersi fino al successivo supporto di 1.215$. In caso di ritorno deciso sotto quota 1.200$, il trend ribassista potrebbe ripristinarsi e favorire il crollo delle quotazioni sotto l’area di supporto di 1.180$ l’oncia. A quel punto il metallo prezioso dovrebbe dirigersi verso la soglia psicologica di 1.000$, che resta sempre il target di Goldman Sachs e del famoso economista Nouriel Roubini (noto anche come Dr. Doom, ovvero “dottor catastrofe”). Lo scenario potrebbe cambiare radicalmente solo in caso di superamento deciso dell’area di resistenza di 1.270$: l’oro avrebbe così l’opportunità di salire anche fino a 1.300$ l’oncia nel giro di poche settimane.