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Oro: prezzo crolla a 1.161$ dopo il QE giapponese. Secondo Goldman Sachs scenderà a 1.050$ entro fine anno
lunedì 3 novembre 2014, di
Venerdì l’oro ha sperimentato un pesante calo dei prezzi sui mercati internazionali, a seguito dell’annuncio di nuovi stimoli monetari in Giappone. La banca centrale nipponica ha incrementato il programma di acquisto di asset a 80.000 miliardi di yen all’anno, ovvero circa 715 miliardi di dollari. La decisione della BoJ ha fatto impennare la quotazione del cambio dollaro/yen fin sopra 112, sui massimi degli ultimi sette anni, ma soprattutto quella del biglietto verde rispetto al paniere composto dalle dieci valute più importanti al mondo (ai top a quattro anni).
La forza del dollaro americano, già evidente dopo l’annuncio della fine del programma di quantitative easing da parte della Federal Reserve, ha spinto l’oro sui minimi da oltre 4 anni a 1.161$ l’oncia. A scatenare il sell-off sul metallo prezioso sono stati anche gli ordini automatici di vendita impostati da una miriade di trader sotto il supporto chiave di lungo periodo di 1.180$ l’oncia, che teneva ormai da luglio 2010. Lo scenario macroeconomico attuale e prospettico è assolutamente negativo per il metallo giallo, che soffre anche per la bassa domanda proveniente dai grandi consumatori asiatici.
Le aspettative di inflazione restano basse un po’ dappertutto, mentre le attese di rialzo dei tassi di interesse negli USA nella seconda parte del 2015 non rappresentano affatto un driver positivo per il metallo. Secondo gli specialisti della banca d’affari newyorkese Goldman Sachs, il prezzo dell’oro scenderà a 1.050$ l’oncia entro fine anno. Alla Société Générale, invece, sono leggermente più ottimisti: secondo gli esperti della banca transalpina la discesa dell’oro sarà più graduale, ma i prezzi approderanno a 1.000$ l’oncia entro il 2016.
La quotazione dell’oro è scesa molto anche sui mercati asiatici. Alla borsa di Shanghai il prezzo è crollato ai minimi da fine 2009 e il differenziale con le quotazioni londinesi è ormai praticamente azzerato. In Cina la domanda di oro fisico continua ad essere molto fiacca: secondo la China Gold Association, nei primi nove mesi del 2014 è stato riscontrata una flessione del 21% rispetto a un anno prima, per un consumo complessivo di poco inferore alle 755 tonnellate circa. Tempi duri non solo per l’oro ma anche per l’argento: i prezzi sono crollati sotto 16$ l’oncia, ai minimi da febbraio 2010.