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Oro: prezzi sopra 1.300 dollari nell’ultimo trimestre 2013 secondo Barclays
lunedì 16 settembre 2013, di
Nonostante i segnali di ripresa economica, non solo negli Stati Uniti ma anche in Cina e in Europa, le materie prime restano ancora al palo senza dare grandi indicazioni di risalita. Se si esclude il petrolio, più legato in questa fase all’andamento di fattori geo-politici, le altre commodity continuano ad evidenziare alti e bassi. Secondo gli esperti di Barclays, i miglioramenti dell’economia non si sono riflessi nei prezzi in quanto è stato già tutto o quasi scontato nelle quotazioni attuali. Tra i metalli resta sempre sotto i riflettori l’oro, che negli ultimi tempi sembrava poter riconquistare lo status di bene rifugio, a seguito dell’aumento dei timori per un conflitto tra Stati Uniti e Siria. Tuttavia, l’allentamento delle tensioni in Medio Oriente ha decretato un deciso sell-off dei prezzi.
Secondo Barclays la view negativa di medio periodo sul metallo giallo non è cambiata. I fattori che in passato avevano consentito al metallo prezioso di mettere a segno top assoluti (acquisti delle banche centrali, bassi tassi di interesse, iniezioni di liquidità, basso rischio di inflazione di medio periodo, etc.) hanno perso la loro incisività, senza contare l’uscita dal mercato di grandi hedge funds e i deflussi record dagli Etf che investono in oro fisico. La banca d’affari britannica ritiene che nell’ultimo trimestre dell’anno il prezzo dell’oro spot possa restare sopra 1.300 dollari l’oncia.
La proiezione per il quarto trimestre porta a un prezzo medio di 1.325 dollari, in deciso aumento dai 1.200 dollari stimati per il trimestre precedente. La quotazione media per l’anno in corso è stimata a 1.393 dollari l’oncia. Nei prossimi due anni lo scenario dovrebbe, però, peggiorare. Barclays si aspetta un ritorno a 1.310 dollari nel 2014 e a 1.190 dollari nel 2015. Stamattina, il metallo prezioso quota a 1.327 dollari, ma ha toccato un top intraday a 1.334,70 dollari sui mercati asiatici.
