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Oro: nuovo rally in vista con target a 1.400$?
giovedì 20 febbraio 2014, di
Il quadro tecnico dell’oro resta molto positivo e sostenuto dal recente rally, che ha spinto le quotazioni fino a 1.330$ l’oncia ai massimi da oltre tre mesi e mezzo. Il metallo prezioso potrebbe ancora stupire, soprattutto se sarà in grado di tenere i supporti di breve periodo. Da questo punto di vista sarà fondamentale il mantenimento di area 1.300$, allo scopo di evitare una eccessiva perdita di momentum in grado di frenare bruscamente le ambiziosi rialziste di breve-medio periodo. L’oro sta beneficiando dei recenti dati sulla domanda relativa allo scorso anno, in particolare quella proveniente dalla Cina.
Secondo i dati ufficiali del World Gold Council, Pechino avrebbe importato 1.066 tonnellate, quindi più di quanto consumato dall’India (975 tonnellate). Il dato spinge la Cina al primo posto tra i consumatori mondiali di oro, con la domanda lingotti, monete e gioielli cresciuta del 32% a livelli record nel 2013. In pratica i cinesi acquistano oro quando i prezzi scendono, come lo scorso anno quando il metallo prezioso ha registrato un calo del 28% (il peggior rosso dal 1981). In India la domanda è aumentata solo del 13%, a causa dei dazi imposti da New Delhi sui metalli preziosi per evitare un eccessivo disavanzo delle partite correnti.
Il World Gold Council, associazione industriale delle più grandi multinazionali del settore aurifero, ricorda che fino al 2002 l’acquisto di lingotti e monete d’oro era vietato in Cina, per cui Pechino è indietro di almeno 10 anni rispetto a New Delhi a livello di crescita della domanda e di deregulation. Tra l’altro oggi lo stock cinese di oro è ancora inferiore alla metà di quello indiano, per cui l’ex Impero Celeste sembra avere ancora grossi margini di crescita sul fronte della domanda. Alcuni analisti ricordano che i cinesi stanno aumentando l’acquisto di oro soprattutto per uso investimento, in ottica di diversificazione rispetto agli asset denominati in dollari o altre valute forti.
Tra gli investitori cinesi serpeggia sempre il timore di un hard landing dell’economia, dopo anni di crescita a ritmi incredibili che hanno provocato il surriscaldamento dei prezzi nel settore immobiliare di numerose città e l’esplosione del debito degli enti locali. Il sistema finanziario cinese resta ancora molto fragile e vulnerabile agli shock economici, per cui gli investitori domestici preferiscono accumulare oro, ritenuto un bene rifugio in caso di brusca frenata dell’economia. Da un punto di vista tecnico, invece, l’oro potrebbe spingersi al rialzo soprattutto in caso di breakout esplosivo di quota 1.330$. In questo caso i target successivi sarebbero posti a 1.360$ prima e a 1.400$ poi.