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Oro: correzione riporta i prezzi a 1.320$. Rally finito?

venerdì 21 marzo 2014, di Nicola D’Antuono

Negli ultimi giorni la quotazione dell’oro sui mercati internazionali ha sperimentato un forte calo. Domenica sera era stato toccato un nuovo massimo a 6 mesi a 1.392$ l’oncia, a seguito dell’esito del referendum in Crimea che ha sancito di fatto l’annessione della penisola ucraina nella Federazione russa. Da questo picco del trend rialzista, iniziato quest’anno da area 1.200$, è partita una violenta correzione che finora ha spinto i prezzi a 1.320$ l’oncia sui minimi da oltre tre settimane.

L’oro ha però subito trovato un buon supporto, grazie alla contemporanea presenza delle medie a 50 e 200 giorni. Oggi la quotazione è salita fin sopra 1.340$ l’oncia, scontando parte dell’ipervenduto che si era venuto a creare negli ultimi giorni. Molti analisti finanziari sono convinti che il metallo prezioso sia destinato a crollare, non appena la situazione geopolitica in Ucraina si sarà placata e quando ci sarà un sensibile miglioramento dei dati macroeconomici in America e in Europa.

Fino ad oggi l’oro ha guadagnato tanto grazie al suo status di bene rifugio, con gli investitori che hanno approfittato dei prezzi a buon mercato per accaparrarsi quanti più lingotti possibile per difendersi da eventuali crolli dei mercati emergenti, in particolare di Russia e Cina. Inoltre, c’era chi stava scommettendo sul rallentamento del tapering e su una normalizzazione della politica monetaria della FED da completarsi in tempi più o meno lunghi.

Tuttavia, l’istituto monetario di Washington ha invece confermato il piano di riduzione degli stimoli monetari a 10 miliardi di dollari al mese e addirittura rivisto la forward guidance sui tassi di interesse, che dovrebbero salire prima del previsto. La ritrovata forza del dollaro americano sta ora mettendo in difficoltà l’oro, che però potrebbe avere ancora qualche cartuccia da sparare in caso di improvvise sbavature sul fronte macroeconomico e/o geopolitico.

Alcuni analisti finanziari hanno ammesso la presenza di grosse posizioni lunghe sull’oro, che potrebbero ancora favorire nuovi approfondimenti bullish verso la soglia psicologica di 1.400$ l’oncia. In un recente report, la banca d’affari americana Citi ha sottolineato che tecnicamente ci sono i presupposti per un primo allungo fino in area 1.430$ ma che non andrebbe esclusa la possibilità di un clamoroso boom dei prezzi fino in area 1.530$ l’oncia. Il rally, dunque, potrebbe non essere ancora finito.

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