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OCSE: in Italia recessione senza fine? Nuovi tagli alle stime, ecco i numeri
mercoledì 29 maggio 2013, di
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha tagliato per la seconda volta in un mese le stime sulla crescita economica dell’Italia. La scarsità della domanda nazionale, aggravata dal peso dell’austerity, continueranno ad estendersi per tutto l’anno. L’atteso ritorno alla crescita è stato ancora una volta posticipato.
Dall’outlook semestrale pubblicato dall’OCSE emerge il quadro di un’economia dell’Eurozona malandata. L’Italia, insieme a Grecia (-4,8%), Slovenia (-2.3%) e Portogallo (-2.7%) è tra le ultime della classe. Secondo le previsioni OCSE, il PIL dell’Italia subirà una contrazione dell’1.8% quest’anno, prima di vedere una crescita dello 0.4% nel 2014.
OCSE: nuovi tagli alle stime
"Il necessario risanamento dei conti pubblici e le restrittive condizioni di credito hanno prolungato la recessione in Italia" e sarà così per tutto il 2013, afferma l’OCSE.
Stime al ribasso, dunque, rispetto al declino del 1.5% stimato per il 2013 e la crescita dello 0.5% nel 2014, così come erano state presentate le previsioni OCSE nel rapporto sull’Italia presentato il 2 maggio (in revisione delle stime fatte a novembre).
La recessione "continuerà per tutto il 2013, l’austerity e il risanamento fiscale continueranno a trainare verso il fondo le attività economiche". Ma c’è di peggio: "l’occupazione e le ore lavorative continueranno a diminuire, costringendo ad ulteriori riduzioni le spese ed i consumi delle famiglie."
Recessione: la colpa è dell’austerity?
L’Italia è scivolata in recessione dall’ultimo trimestre del 2011. Le politiche di austerity imposte dal governo Monti hanno contribuito a portare al ribasso il deficit, ma allo stesso tempo hanno provocato una grande battuta d’arresto per la terza economia più grande d’Europa che oggi vive il tasso di disoccupazione più elevato degli ultimi 20 anni.
Scrive l’OCSE:
"Considerando che l’occupazione continuerà a diminuire tra il 2013 e il 2014 e che le famiglie risparmiano significativamente meno rispetto agli ultimi 5 anni, è impossibile prevedere un miglioramento e una crescita della domanda nazionale."
Numeri dall’Italia
Le proiezioni sull’Italia si fanno sempre più pessimiste ed oscure. Secondo le previsioni OCSE:
- La disoccupazione salirà all’11,9% quest’anno, per arrivare fino al 12,5% nel 2014.
- Il tasso di risparmio passerà dal 3,4% del 2012 al 3,9% di quest’anno e al 3,8% del 2014.
- I consumi delle famiglie subiranno un’ulteriore stretta del 2.2%.
- Il debito pubblico? Salirà al 134% del Pil.
Servono misure che favoriscano la crescita e limitino la spesa pubblica, raccomanda l’OCSE, perché l’Italia si avvii sul cammino di riduzione del debito, ma il dito è puntato contro il settore bancario che non supporta investimenti e consumi.