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Mutui agevolati prima casa per giovani coppie, famiglie e precari: via libera ufficiale al Fondo di garanzia

mercoledì 20 agosto 2014, di Valentina Brazioli

Mutui agevolati per giovani coppie, precari e famiglie desiderose di acquistare la prima casa? Non più in sogno quasi irraggiungibile: proprio all’inizio di agosto, infatti, i ministeri dell’Economia, del Lavoro e delle Infrastrutture hanno siglato l’apposito provvedimento che regola il plafond del Fondo di garanzia istituito per favorire l’acquisto, la ristrutturazione o il miglioramento energetico di un’abitazione principale.

Favorite giovani coppie, famiglie e precari

La particolarità di questo Fondo di garanzia risiede tutta nelle priorità di accesso al credito: soggetti favoriti, infatti, sono:

  • le giovani coppie, ovvero un nucleo familiare formato (da almeno due anni) da coniugi o conviventi more uxorio in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato l’età di 35 anni al momento della presentazione della domanda;
  • i nuclei familiari con un unico genitore e figli minori, ovvero una persona singola non sposata né convivente con l’altro genitore di nessuno dei suoi figli, e persona separata, divorziata o vedova, purché sussista lo stato di convivenza con almeno un figlio minore;
  • i giovani di età inferiore ai 35 anni e con un contratto di lavoro atipico;
  • i conduttori di alloggi popolari.

Per cosa si può richiedere il mutuo agevolato?

I mutui ammissibili secondo il Fondo di garanzia sono quelli ipotecari di importo non superiore ai 250 mila euro erogati per l’acquisto, ma è possibile procedere anche per la richiesta di un finanziamento che riguardi un intervento di ristrutturazione o di miglioramento dell’efficienza energetica, a patto che riguardi sempre unità immobiliari site sul territorio italiano. L’immobile da acquistare non solo dovrà essere adibito a prima casa, ma non potrà appartenere alle categorie catastali A1, A8 e A9, ovvero abitazioni signorili, ville, castelli e palazzi. Si attende ancora chiarezza, invece, sui tassi di interesse effettivamente applicati.

Il Fondo non è ancora pienamente operativo

Tuttavia, nonostante quest’importante passo in avanti da parte di tre ministeri, il Fondo non può ancora dirsi pienamente operativo. Mancano, infatti, due passaggi fondamentali: la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale e la stipula di un accordo tra Abi (Associazione bancaria italiana)e il Tesoro, in modo da regolare il dialogo tra le singole banche e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. In ogni caso, come previsto dalla Legge di Stabilità, il Fondo è istituito per gli anni 2014, 2015 e 2016, ed opera nei limiti delle risorse disponibili e fino all’esaurimento delle stesse.

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