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Mentre si litiga sull’abolizione dell’IMU, l’addizionale comunale continua ad aumentare. Tutti i numeri di una presa in giro

venerdì 9 agosto 2013, di Vittoria Patanè

L’Addizionale comunale sparirà. A dirlo è la delega fiscale che stabilisce l’abolizione dell’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche in base ad una norma che vieta alle amministrazioni territoriali di pretendere che la base imponibile versi loro dei soldi.

Ma nel frattempo, mentre in Parlamento si litiga sull’IMU, i Comuni ne approfittano e fanno il bello e il cattivo tempo. Pare che il topos condiviso sia: meglio approfittarne finché si può.

Nel corso di quest’anno infatti ben 440 sindaci hanno deciso di aumentare l’addizionale comunale e, entro il 30 settembre, il numero sembra destinato a salire ancora. È questa infatti la data di chiusura dei bilanci ed entro questo termine le varie amministrazioni dovranno trovare le risorse mancanti. Come e dove? Ovviamente applicando rincari fiscali.

I numeri del 2012

Nel corso dell’anno passato ben 6.610 Comuni hanno deciso di applicare l’addizionale ricavandone 3,65 miliardi di euro. L’aumento rispetto al 2011 è stato del 25%.

Numeri che eguagliano e che in futuro potrebbero superare il peso della tanto discussa IMU. Insomma, siamo alle solite, si toglie da un lato per prendere dall’altro.

Chi e dove si aumenta?

Da nord a sud, da est a ovest, dalle fasce alte a quelle più basse, gli incrementi colpiscono chiunque in qualunque zona dello stivale.

A Milano si parla già di un rialzo fino all’8 per mille, abbattendo anche la fascia di esenzione per i redditi sotto i 15 mila euro, a Roma è già in vigore il 9 per mille, ma il 4 per mille viene destinato allo stato e il restante 5 per mille potrebbe nuovamente essere ritoccato al rialzo.

Aumenti in tutta Italia insomma: da Napoli a Venezia, dalla Lombardia alla Sicilia il rialzo generale al tetto massimo è già cosa fatta.

Unica eccezione: Lucca

Inverte il trend solo la città Toscana. In un clima di generale aumento, Lucca decide di distinguersi ed applicare una riduzione: esenti i redditi inferiori a 14 mila euro, mentre per quelli compresi tra i 14 mila e i 15 mila l’aliquota addizionale comunale scende dal 6 al 5,9 mille. .

Uno “sconto simbolico” quindi, che permette alle famiglie lucchesi di risparmiare 1,5 euro l’anno. Non se ne accorgerà praticamente nessuno, ma come dire, in un clima caratterizzato da rialzi generali e generalizzati, vale la pena di citare un gesto del genere, seppur di impatto praticamente nullo.

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