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Meno compiti per le vacanze di Natale, la proposta del ministro Bussetti

lunedì 10 dicembre 2018, di Elisabetta Scuncio Carnevale

Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti ha annunciato l’uscita di una circolare per

“sensibilizzare le scuole e il corpo docente affinché vengano diminuiti i compiti per le vacanze di Natale”.

Lo ha comunicato nel corso di un incontro del Garante dell’Infanzia, Ragazzi al Centro.

Meno compiti per le vacanze natalizie, la proposta di Bussetti

L’invito del ministro Bussetti ai docenti di ridurre il carico di lavoro degli studenti, durante il periodo delle festività, arriva a pochi giorni dalla fine dell’attività didattica. Le scuole italiane, infatti, resteranno chiuse per un paio di settimane.

“Vorrei dare un segnale perché questi giorni di festa siano un momento di riposo per gli studenti e le famiglie. Spero che durante le vacanze possano stare insieme fare altro. A volte, invece, i compiti gravano sugli impegni familiari”,

ha commentato il ministro, che presto invierà l’avviso alle scuole di ogni ordine e grado.

Nei giorni scorsi, il ministro dell’Istruzione aveva anche parlato di presepe e canti natalizi.

“Sono tradizioni condivise, fanno parte della nostra identità ed esprimono i valori della nostra cultura. Chi pensa che l’inclusione si faccia nascondendo i simboli della propria tradizione, è fuori strada”,

aveva detto.

Le reazioni

La notizia ha provocato reazioni contrastanti. C’è chi ha accolto favorevolmente le parole del ministro Bussetti, chi al contrario ne critica l’intento.

Dalla sua parte si schierano molti genitori che considerano i compiti a casa come un peso, un delegare alla famiglia attività che competono alla scuola. Di tutto altro avviso gli insegnanti, sono molti quelli che vedono in un’eventuale circolare del Miur un’ingerenza eccessiva.

Per alcuni, le vacanze natalizie dovrebbero essere occasione per ritrovarsi in famiglia: un momento da vivere con le persone care, per altri è l’ennesima prova di un governo che punta a modellare cittadini sempre più ignoranti. I detrattori sottolineano come altre dovrebbero essere le priorità della scuola sulle quali Bussetti dovrebbe concentrarsi.

“Io credo che spetti a ciascun insegnante sapere quale sia la quantità giusta di compiti da dare alla propria classe. Sono gli insegnanti e non i ministri a conoscere le necessità e i punti deboli dei propri studenti,”

uno dei commenti sui social.

Un dibattito questo che va avanti ormai da anni. I compiti a casa dividono: c’è chi ritiene utile il lavoro che gli alunni svolgono autonomamente dopo la scuola, chi etichetta questa pratica come un’inutile punizione.

Tra questi c’è il dirigente scolastico Maurizio Parodi, fondatore del movimento Basta Compiti, ora coordinatore della rete Rete nazionale Docenti e Dirigenti a Compiti Zero. Difficile dire chi ha torto o ragione, ma forse -anche in questo caso- la risposta è una: in medio stat virtus.

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