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Mediaset: sorpasso Lega su Forza Italia indebolisce posizione verso Vivendi e il titolo crolla in Borsa

lunedì 5 marzo 2018, di Riccardo Designori

Tra i titoli del FTSE Mib che al momento stanno pagando maggior dazio ai risultati elettorali giunti dalle Politiche italiane di ieri 4 marzo Mediaset. Il titolo del Biscione al momento passa di mano a 2,968 euro, con un ribasso del 4,57% rispetto ai 3,11 euro con cui era stata archiviata la seduta di venerdì 2 marzo. A penalizzare l’azione dell’azienda fondata da Silvio Berlusconi il risultato elettorale, con Forza Italia, il partito politico dell’ex Premier, superata come guida del centro destra italiano dalla Lega Nord di Matteo Salvini.

Nel suo cinismo, gli investitori internazionali sembrano già proiettati oltre al possibile Governo di Grande Coalizione o alle possibili alleanze che potrebbero scaturire nelle prossime settimane focalizzandosi primariamente sul fatto che comunque vada, l’esponente di riferimento del centro destra sarà Matteo Salvini e non Silvio Berlusconi. E questo potrebbe avere ripercussioni sulla partita che da ormai quasi due anni contrappone la società di Cologno Monzese a Vivendi, con l’azienda del finanziare bretone Vincent Bollorè secondo socio del Biscione con il 28,8% del capitale.

Il quadro tecnico di Mediaset: negativo ritorno sotto soglia 3 euro, trend di lungo ancora intatto

Per la prima volta da fine novembre 2017, oggi il titolo Mediaset è tornato sotto la soglia psicologica dei 3 euro per azione. Cosa attendersi ora? Al netto della volatilità e del nervosismo che in queste ore potrebbe ulteriormente appesantire le quotazioni di Borsa, il trend di medio termine appare ancora costruttivo. E tale rimarrà fino a quando i corsi di Mediaset si manterranno sopra i supporti statici a 2,81 euro, minimo intraday del 13 novembre 2017. Allargando l’intervallo supportivo, tutto l’area tra 2,81 e 2,89 euro è ricco di supporti statici da cui i corsi della società media di Silvio Berlusconi potrebbe ripartire.

In questa direzione si inseriscono due considerazioni: da un lato l’elemento tecnico chiave è rappresentato dalla long candle mensile rialzista lasciata in eredità dal mese di dicembre 2016, quello in cui Vivendi iniziò la scalata su Mediaset. I volumi nelle settimane di fine 2016 furono davvero notevoli e da allora, nonostante sia passato più di un anno, continua a rappresentare la candela guida di medio-lungo periodo del titolo. Quella candela vide un’open a 2,286 euro, un minimo a 2,262 euro, un massimo a 4,806 euro e una chiusura a 4,11 euro.

Spostando l’analisi su un grafico con un timeframe settimanale, quello che si nota è invece la presenza di un segnale rialzista, anche in questo caso di medio-lungo periodo, generato con la progressione registrata nell’ottava tra il 20 e il 24 novembre 2017. In quell’occasione le quotazioni di Mediaset riuscirono a oltrepassare al rialzo le resistenze dinamiche espresse dalla trendline discendente ottenuta con i massimi del 23 gennaio e del 29 maggio 2017. Detta linea di tendenza, che aveva ostacolato le velleità rialziste del titolo per tutto lo scorso anno, ora transita in area 2,65 euro per azione. Proprio il suo passaggio in tale area potrebbe essere un ulteriore elemento da sfruttare in questa fase di risk off in atto su Mediaset.

Mediaset: i livelli chiave per strategie di lungo periodo e quelli per un trading più dinamico (e di breve)

In un’ottica di investimento di lungo periodo l’eventuale test del livello appena indicato rappresenterebbe il pull back profondo della linea di tendenza violata al rialzo che potrebbe essere sfruttato proprio per un ritorno dei corsi oltre i 4 euro. Ovviamente considerando la distanza dei prezzi indicati rispetto ai valori attuali di Borsa, questa sarebbe una strategia di investimento necessità del suo tempo per potersi sviluppare.

Chi volesse tuttavia provare a strutturare una simile strategia potrebbe posizionarsi in acquisto nell’intero intervallo tra i 2,50 e i 2,65 euro. Gli stop dovrebbero scattare in caso di chiusure settimanale sotto i supporti statici posti a 2,22 euro, minimo del novembre 2016. I target invece si collocherebbero dapprima in prossimità del solido livello resistenziale di matrice statica individuabile in area 3,40 euro, soglia che analizzando il grafico si nota come abbia ostacolato progressioni del titolo a cavallo tra metà dicembre 2017 e fine gennaio 2018. Il secondo obiettivo di questa strategia avrebbe invece target in area 4,12-4,25 euro.

Chi invece volesse sfruttare la volatilità dei mercati di questi giorni in modo più dinamico potrebbe invece posizionarsi in acquisto tra i 2,82 e i 2,85 euro. Con stop in caso di chiusura della candela oraria sotto i 2,77 euro, i target di questa operatività si avrebbero dapprima a 2,98 euro e successivamente a 3,10 euro, valore in cui si chiuderebbe l’importante gap ribassista aperto quest’oggi e livello ove si completerebbe anche il pull back della trendline rialzista tracciata con i minimi crescenti del 13 novembre 2017 e del 6 febbraio 2018. I supporti dinamici di questa linea di tendenza sono capitolati con l’open odierno.

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