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Matteo Salvini: “Ius soli errore culturale, con i grilini si può dialogare…”
giovedì 22 giugno 2017, di
Videoforum a 360 gradi per Matteo Salvini che, ospite di Repubblica TV, non si tira indietro nel rispondere su alcuni dei temi più scottanti del momento: dallo ius soli al futuro del centrodestra, passando poi per il ballottaggio delle elezioni amministrative fino a una possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle.
Nonostante l’avvicinarsi della pausa estiva continua a essere rovente, non soltanto per il gran caldo delle ultime settimane, il clima politico in Italia. Una situazione dove Matteo Salvini sembrerebbe essere uno dei protagonisti più importanti di questa partita in ballo.
Anche se l’appuntamento elettorale più imminente è il ballottaggio nei diversi comuni in programma domenica prossima, lo sguardo di tutti i partiti è proiettato alle elezioni politiche che, salvo colpi di scena, dovrebbero esserci a marzo 2018.
Ecco dunque Matteo Salvini prestarsi alla serie di domande arrivate alla redazione di Repubblica TV, con il leader della Lega Nord che ha ribadito la propria posizione contraria sullo ius soli mentre, al contrario, sono arrivate parole abbastanza al miele nei confronti del Movimento 5 Stelle.
Matteo Salvini tra ius soli e il centrodestra
Oltre che abile utilizzatore dei social, Matteo Salvini è diventato ormai un collaudato comunicatore anche ripreso da una telecamera. Eccolo dunque non patire troppo l’ambiente non proprio amico di Repubblica TV.
Una lunga chiacchierata quella nel canale video dell’importante quotidiano dove Matteo Salvini, rispondendo alle varie domande pervenute, ha toccato tutti i temi principali dell’attuale momento politico, a cominciare dallo ius soli.
Lo ius soli è un errore culturale. La cittadinanza anticipata è l’antipasto del diritto di voto anticipato, è una scelta elettorale della sinistra. Paolo Gentiloni e Matteo Renzi, che dopo anni di torpore si stanno ricordando della cittadinanza, stanno speculando sui bambini. Mio figlio ha fatto l’esame di terza media e nella sua classe su 25 bambini 10 sono stranieri. A questi ragazzi non manca nulla. A 18 anni decideranno se diventare cittadini italiani come la legge attualmente prevede. La cittadinanza deve essere la fine di un percorso di integrazione.
Per Salvini quindi lo ius soli sarebbe solo una manovra politica, con il duello con il Partito Democratico che poi si sposta sui ballottaggi delle amministrative, dove il centrodestra punta a ottenere importanti vittorie.
Ad Asti si vince. A Padova è difficile perché tutta la sinistra è unita contro Bitonci. Vinciamo a Genova e anche a Verona, dove c’è un’alleanza innaturale fra Renzi e Tosi. A Parma noi non ci siamo, ci sono Pizzarotti e Scarpa. Gli elettori che hanno votato Lega a Parma sceglieranno loro. A Lecce si vince. Non dico che si vince a Catanzaro. Riserbo il giudizio su alcuni comuni lombardi. Lì dipende da quanta gente andrà a votare.
Si dimostra ottimista quindi il segretario del carroccio riguardo il voto di domenica. Per la Lega Nord sicuramente le partite più importanti saranno quelle di Genova, dove può strappare il capoluogo al centrosinistra che amministra in città da sempre, ma anche di Verona, dove la sfida sarà contro Patrizia Bisinella, la compagna dell’ex leghista e sindaco della città scaligera Flavio Tosi.
Altro tema molto delicato è anche quello delle future alleanze della Lega in vista delle prossime elezioni. Dando per scontato il rinnovo dell’unione con Fratelli d’Italia, tutto da decidere invece il destino di quello con Forza Italia.
Il mio avversario è Renzi, il mio competitor è lui. Il leader del centrodestra dovrà essere chi avrà più consenso, ma se si riuscisse ad individuare un candidato terzo sarei pronto a fare due chilometri di passo indietro. Basta che Berlusconi non mi ricicli chi sta governando con Renzi. Ho visto che incontrerà Calenda... Toti? Per altri tre anni continuerà a ben governare la Liguria.
Salvini quindi non chiude la porta a Berlusconi, con cui insieme potrebbe anche provare a tentare di vincere direttamente le elezioni puntando a raggiungere il 40%. Se così non fosse comunque sarebbe sempre in ballo l’ipotesi di un’alleanza post voto con il Movimento 5 Stelle.
Il rapporto con il Movimento 5 Stelle
Non potevano mancare poi a Matteo Salvini domande sul Movimento 5 Stelle. In generale, il leader della Lega Nord ha avuto parole positive sui grillini, salvando anche tuttosommato l’operato della sindaca Virginia Raggi a Roma.
È vero che è lì da un anno, ma attribuirle la colpa di tutto ciò che non funziona è ingeneroso, perché chi ha creato il disastro nei decenni precedenti non è lei.
Quanto a una possibile convergenza tra il carroccio e il Movimento 5 Stelle, anche qui Salvini ammette che su alcuni temi si possa dialogare, ma che al momento un patto di governo non esiste.
Almeno a parole su alcuni temi come sicurezza, migranti, con i grillini ci si può dialogare. Il problema è che sono labili e dipendono dalle decisioni del blog. Vedremo i fatti. Ad oggi un patto di governo con Beppe Grillo non c’è. Sul reddito di cittadinanza, ad esempio, non siamo sulle stesse posizioni: io preferirei investire dei soldi per abbassare le tasse a chi produce, piuttosto che darli a chi sta a casa senza lavorare.
Se pensiamo comunque al fatto che, giusto pochi mesi fa, Salvini bollava il Movimento 5 Stelle come inaffidabile, è senza dubbio che almeno da un punto di vista lessicale c’è stato un netto miglioramento.
Assieme a Berlusconi oppure come sostegno ai 5 Stelle, Matteo Salvini comunque punta a entrare nel prossimo governo. Una sfida questa da tempo lanciata dal segretario della Lega Nord, che ormai vede solo in Matteo Renzi il proprio avversario da battere.