Materie prime in rampa di lancio nel 2016? Raiffeisen è convinta di sì

Le materie prime sono state bersagliate dalle vendite degli investitori negli ultimi anni, complice il crollo delle economie dei mercati emergenti, la brusca frenata della Cina e la forza del dollaro americano. In uno scenario sempre più deflazionistico le commodity hanno sofferto molto, tanto che l’indice generale è sceso sui minimi dal 1999 prima di iniziare un rimbalzo. Negli ultimi mesi a trainare al ribasso il paniere delle materie prime è stato senza dubbio il forte calo dei prezzi del petrolio, che è sceso fino a 26$ al barile sui minimi più bassi degli ultimi 13 anni. La componente Energy ha un peso rilevante nell’indice generale delle commodity, così come le materie prime agricole e quelle industriali.

Alcuni analisti finanziari ritengono che il trend ribassista sia comunque giunto al capolinea e che nei prossimi mesi potrebbe esserci un forte recupero dei prezzi. Dietro al maggior ottimismo degli esperti del settore si cela la convinzione che i prezzi del petrolio hanno ormai raggiunto un minimo pluriennale, dal quale poter ripartire per creare una fase di consolidamento al di sopra dei 30$ al barile. Secondo la società di gestione di fondi Raiffeisen Capital Management, l’eventuale spinta del comparto Energy favorirebbe quasi certamente anche il resto delle commodity.

Kut Schappelwein, responsabile del team Multi Asset Strategico della casa d’affari austriaca, ritiene che “ci sarà una forte ripresa dei prezzi del petrolio, trainata da un’offerta limitata di greggio perché le compagnie oil saranno costrette a ridurre la spesa per investimenti fissi”. L’esperto, però, si aspetta numerosi default nel settore delle shale oil Usa, proprio a causa dei bassi prezzi, visto che la maggior parte di queste compagnie ha un punto di pareggio in bilancio con prezzi del petrolio intorno ai 50$ al barile. L’esperto di Raiffeisen si aspetta a breve un taglio alla produzione, ritenuto inevitabile, con conseguente spinta al rialzo sui prezzi.