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Macron crolla in un sondaggio sulla popolarità: i francesi si stanno già ricredendo?

lunedì 28 agosto 2017, di Alessandro Cipolla

La parabola ascendente di Emmanuel Macron sembrerebbe essere in forte crisi. Nonostante il grande impegno internazionale per accreditarsi come un influente leader, in Francia già si sarebbero stufati del loro Presidente.

Secondo un sondaggio realizzato dall’istituto Ifop per il Jurnal du Dimanche, che da sempre viene fatto dall’istituto dopo i primi mesi dall’elezione di un nuovo inquilino dell’Eliseo, Macron non sarebbe di già più tanto amato dai francesi.

Dal mese di maggio, quando fu vinto il ballottaggio delle elezioni in Francia contro la sfidante del Front National Marine Le Pen, Emmanuel Macron infatti avrebbe perso 24 punti per quanto riguarda il suo grado di popolarità Oltralpe. Il fatto poi che la moglie Brigitte Trogneux ormai impazzi su ogni rivista transalpina non sembrerebbe aver giovato molto al giovane premier.

Un calo questo che non ha precedenti negli identici sondaggi realizzati con gli ex Presidenti, che secondo molti è dovuto agli ingenti tagli alla spesa pubblica e all’aumento di alcune tasse. Insomma, ai francesi non sembrerebbe piacere questa politica economica basata sull’austerità.

Sondaggio popolarità: crolla Macron

Lo scorso 7 maggio Emmanuel Macron, sconfiggendo al ballottaggio con il 65% dei voti la sfidante Marine Le Pen, diventava il nuovo Presidente della Francia. Un risultato notevole per quello che fino a qualche tempo prima era solo un giovane ministro.

Staccatosi dal disastroso governo Hollande, Macron ha fondato il suo partito En Marche! che al primo turno delle elezioni è risultato essere, con il 24% delle preferenze, il più votato dai francesi accedendo così al ballottaggio, poi stravinto, contro la Le Pen.

Un successo elettorale che sembrava aprire nuove prospettive non solo alla politica francese, ma anche a quella internazionale. La figura di Macron infatti venne presa come simbolo di un nuovo corso pronto a emergere in tutta Europa.

En Marche! è un partito che ha saputo conquistare consensi sia a destra che a sinistra, sfruttando una sempre più marcata delusione dei francesi per i partiti tradizionali. Una sorta di avversità per quelle forze politiche che si sono alternate alla guida del paese negli ultimi anni che ha portato anche all’exploit della destra di Marine Le Pen.

Dopo quattro mesi però cosa pensano i francesi di Emmanuel Macron? Stando al sondaggio realizzato dall’istituto Ifop la popolarità del Presidente sarebbe scesa dal 64% di maggio all’attuale 40%.

Un tonfo che non ha precedenti tra gli stessi sondaggi realizzati negli inizi delle scorse legislature. Nel 2012 Hollande passò nello stesso periodo dal 61% al 54%, mentre Sarkozy nel 2007 dal 69% scese al 65%.

Per vedere un crollo simile bisogna tornare indietro di diversi anni, con Chirac nel 1995 perse venti punti. Macron quindi in questi primi mesi sembrerebbe pagare a caro prezzo i suoi interventi in materia di politica economica.

Troppa austerità

Ad incidere nel crollo della popolarità di Emmanuel Macron evidenziato dal sondaggio, con ogni probabilità sono state le scelte in materia di politica economica messe in atto dal premier nei suoi primi mesi all’Eliseo.

Mentre l’apparato presidenziale non sembrerebbe badare a spese, basti pensare ai tanti soldi spesi da Macron solo per il suo trucco, la Francia sta affrontando al contrario una lunga serie di tagli e aumenti di tasse, come quelle sulla casa.

Per quanto riguarda poi la spesa pubblica questa è stata diminuita della astronomica cifra di 4,5 miliardi, quasi il costo di una piccola finanziaria, mentre sono stati tagliati anche i contributi per gli alloggi destinati alle fasce più svantaggiate e circa 300 milioni di fondi per gli enti locali.

Anche un certo dilettantismo da parte di diversi nuovi ministri e deputati di En Marche! hanno provocato più di un malumore, anche all’interno dello stesso governo con molti esponenti di spicco che mal digeriscono il protagonismo e la mania di controllo su tutto di Macron.

Il sentore generale è che il grande cambiamento auspicato dai francesi alla fine sia un grande bluff, con Macron che inizia a essere percepito come un premier al servizio dell’establishment e di Bruxelles. Se le cose dovessero continuare così, questo sarebbe tutto a vantaggio della Le Pen e della sinistra di Mélenchon, due politici che hanno fatto della guerra all’Europa un autentico cavallo di battaglia.

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