Legge di stabilità: Renzi annuncia taglio dell’Irap per 6,5 miliardi. Ecco quanto risparmieranno le imprese

Il premier sceglie l’assemblea generale di Confindustria a Bergamo per presentare alcune linee guida della legge di stabilità che il Consiglio dei Ministri varerà domani. Renzi ha annunciato il taglio dell’irap per 6,5 miliardi di euro e sgravi contributivi nei primi tre anni di assunzione con il contratto a tutele crescenti. Nel corso della sua visita a Bergamo Renzi è stato contestato da circa 200 lavoratori Fiom per il jobs act, e applaudito dagli esponenti di Confindustria per il taglio del costo del lavoro. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Taglio Irap
La scelta politica è finalmente arrivata. Già nei giorni scorsi si è parlato della necessità per il premier di decidere dove andare a tagliare. Le possibilità allo studio del governo erano tre: taglio della componente lavoro dalla bade Irap, taglio dei contributi sociali e taglio del 10% sulle aliquote Irap.

Alla fine la decisione è arrivata: con la legge di stabilità 2015 l’Irap diventa più leggera. Stando a quanto annunciato ieri dal premier, a partire dal 2015 il costo del lavoro sarà integralmente deducibile dalla base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, l’irap appunto. Tale misura, per le imprese, significherà un risparmio di circa 6,5 miliardi di euro.

L’Erario incassa dll’Irap circa 22 miliardi di euro, più altri 10 miliardi pagati dalla Pubblica Amministrazione. Su tale cifra, la componente lavoro pesa almeno per il 50% sulla base imponibile Irap. Il decreto Salva Italia di Monti aveva già ridotto il cuneo fiscale per circa 2 miliardi, quindi attualmente la componente lavoro dell’Irap vale circa 9 miliardi. Ma occorre ricordare che il mancato pagamento dell’Irap riduce la deducibilità del tributo regionale ai fini dell’Ires e dell’Irpef. Quindi in definitiva il taglio del costo del lavoro dall’Irap si attesta sui 6,5 miliardi.

Chi ne beneficia
Le beneficiarie saranno ovviamente tutte le imprese, ma stando all’operazione descritta da Renzi, il taglio sarà più consistente per le imprese di dimensioni medio-grandi. Secondo una prima stima effettuata del Sole24Ore infatti, il risparmio per le piccole imprese dovrebbe variare tra il 5 e il 9%; per le Pmi arrivare al 35% circa e toccare quota 65% di risparmio per aziende medio-grandi.