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Lavoro: fondi di solidarietà a rilento e stretta su cassa integrazione. Ecco le novità
lunedì 2 settembre 2013, di
Il decreto approvato mercoledì scorso si pone "a fianco delle famiglie in difficoltà, di chi ha perso il lavoro e del ceto medio italiano", ha sottolineato il Ministro per la pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia. Infatti nel decreto del Governo Letta compaiono 500 milioni di finanziamenti per la Cig e una copertura per altri 6.500 esodati dopo quelli tutelati precedentemente dal governo Monti.
Ma la domanda è: queste misure sono sufficienti a sopperire alle difficoltà dei cittadini in difficoltà? La risposta, proveniente da sindacati, regioni e lavoratori sembra essere un netto No.
Cig e nuovi fondi di solidarietà
Dopo una lunga trattativa e salti mortali per reperire i 500 milioni necessari a tamponare l’emergenza Cig, il Governo ha ancora tanta strada da fare sulla via degli ammortizzatori sociali. Per prima cosa le risorse trovate dal governo, prima 400 milioni, poi passati a 500, sono giudicati da sindacati e Regioni del tutto insufficienti per rispondere alle richieste delle aziende in difficoltà.
A ciò si aggiunge una scadenza molto importante a breve: il 31 ottobre infatti termina il tempo a disposizione per la creazione dei fondi di solidarietà che dal 2014 avranno il compito di garantire il sostegno nei settori non coperti dalla Cig.
Il termine per la nascita dei nuovi fondi è già slittato più volte; la legge Fornero fissava la scadenza al 18 marzo, poi spostato al 31 luglio e infine al 31 ottobre. Il decreto targato Fornero prevede che siano la parti sociali ad accordarsi sulle modalità di reperimento dei fondi necessari al sostegno dei settori esclusi della Cig. In questo senso la strada appare più che in salita: al momento infatti solo professionisti e artigiani si sono interessati per trovare l’accordo necessario.
Un difficile problema da risolvere è ancora la questione della copertura economica dell’operazione. Il finanziamento infatti, a differenza di quanto accade per la Cig, dovrebbe essere a carico delle imprese per le quali, ricorda Confartigianato "in questa fase di crisi economica è difficile addossarsi ulteriori costi".
Stretta su cassa integrazione e mobilità in deroga
L’entrata in vigore del nuovo fondo di solidarietà, che dovrà entrare ufficialmente in regime a partire dal 2017, andrà di pari passo con una stretta della cassa integrazione e della mobilità in deroga. Il giro di vite dovrebbe già interessare gli ammortizzatori sociali a partire dal 2014.
La partita in realtà è ancora tutta da giocare: il decreto interministeriale che prevede i tagli è stato appena comunicato alla conferenza Stato-Regioni che dovrà approvarlo insieme alle commissioni parlamentari, dopo aver sentito anche le parti sociali.
Al momento, per le imprese il decreto prevede una durata massima del sussidio:
- di 7 mesi nell’arco di un anno e di 12 mesi nel biennio per le richieste arrivate nel 2014;
- di 6 mesi nell’arco di un anno e 10 su biennio per le domande del 2015;
- di 5 mesi per le richieste del 2016.
Ancora peggio per le aziende che richiedono la Cig dopo aver esaurito la cassa integrazione ordinaria; per loro infatti la durata massima del sussidio è di 5 mesi nell’arco di un anno e 10 su due per le richieste 2014, con limiti temporali ancora più stretti nei due anni successivi.
Per quanto riguarda la mobilità in deroga invece il tentativo è quello di ridurre maggiormente la platea dei beneficiari. Dal 2014 si potranno concedere al massimo ulteriori 6 mesi a chi ha già ottenuto di più di 3 anni dell’ammortizzatore e altri 10 mesi a chi invece è rimasto sotto il tetto dei 3 anni.