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Lavoro: Cisl, Sud emergenza che nuovo Governo dovrà subito affrontare (2)

venerdì 13 aprile 2018, di Redazione AdnKronos

economia

(AdnKronos) - "Un Patto per lo sviluppo del Mezzogiorno che coniughi politiche industriali a sostegno sociale, tutela del lavoro a crescita produttiva, investimenti a buona qualità della spesa, formazione ad innovazione, trasparenza a legalità", rileva. Ma un punto, aggiunge, "deve essere chiaro: le risorse europee non possono essere sostitutive della spesa ordinaria dello stato. Ci vuole una politica selettiva e differenziata per le aree deboli del Sud. Strumenti uguali per affrontare situazioni diseguali non offrono oggi alcun vantaggio al sud. Lo vediamo con i fondi di industria 4.0 quasi interamente impegnati dalle imprese del Nord che rischiano di determinare ulteriori allargamenti dei divari economici e produttivi con il resto del paese".

Questa, sottolinea, "è un’altra grave anomalia da correggere. Il paese ha necessità di politiche di vera coesione nazionale . Dai territori al livello nazionale, dobbiamo lavorare insieme per monitorare l’effettiva continuità delle politiche, vigilare sulla velocità dei cantieri e sul buon utilizzo di ogni euro erogato nel Mezzogiorno. Come Cisl chiediamo di mantenere il bonus per l’occupazione per tutto il periodo della nuova programmazione europea, di rafforzare la decontribuzione per le nuove assunzioni e di intercettare la fascia degli inattivi, accompagnandola su percorsi formativi ben collegati al mondo del lavoro".

Ogni anno circa, rileva, "200 mila giovani abbandonano il Sud per cercare fortuna altrove. Se ne vanno i più qualificati: il 40% ha ottenuto il massimo dei voti. Una emorragia culturale che si traduce anche in una perdita economica calcolata in circa 1 miliardo l’anno. Non possiamo più permetterlo". Oggi, conclude, "abbiamo il dovere di investire sul protagonismo del Sud, dei suoi lavoratori e imprenditori, dei sui giovani, delle sue donne, sostenendo una ripresa produttiva che lo trasformi in motore trainante del Paese. Lo dobbiamo fare per un’intera generazione di ragazzi e ragazze colpita da un tremendo accorciamento dell’orizzonte della speranza e per dare compimento morale e civile a un percorso di coesione ancora non pienamente realizzato ad un secolo e mezzo dall’Unità d’Italia".

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