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La soluzione alla crisi economica? La fine del mondo o un’invasione aliena
lunedì 3 settembre 2012, di
Cosa risolverebbe la crisi economica? La fine del mondo, magari quella attesa per il 21 dicembre 2012, oppure un’invasione aliena. A dirlo non sono i soliti apocalittici o cospirazionisti del potere, ma due persone di spicco, tra cui addirittura un Nobel: i due sono rispettivamente Wolfgang Münchau, ex direttore dell’edizione tedesca del Financial Times, e Paul Krugman, opinionista del New York Times e premio Nobel all’economia.
Fine del mondo = Fine della crisi economica
Ipotesi pazzesche, assurde, provenienti da due principali esponenti dell’opinione pubblica: Wolfgang Münchau, ex direttore dell’edizionista del Financial Times e opinionista per diversi autorevoli quotidiani tra cui il Der Spiegel, e Paul Krugman, premio Nobel e opinionista del New York Times.
Münchau, ad esempio, tra ironia e serietà, ha lanciato qualche mese fa una suggestiva ipotesi: mettiamo che la profezia Maya sia davvero interpretata come molti apocalittici l’hanno interpretata, mettiamo che il 21 dicembre 2012 ci sia davvero la fine del mondo e, soprattutto, mettiamo che tutta la popolazione mondiale ci creda. Cosa accadrebbe? La crisi economica, secondo Münchau, si risolverebbe in un batter d’occhio. Con pochi mesi da vivere, la crisi del debito sovrano troverebbe finalmente una soluzione, mentre l’eurocrisi non sarebbe più un problema di cui occuparsi. L’Occidente, come tutto il resto del mondo, tornerebbe ben presto a veleggiare nell’oceano dell’economia a vele spiegate, il consumo tornerebbe ai livelli di un tempo, superando di gran lunga anche gli investimenti (chi investirebbe a lungo termine con una fine del mondo prevista tra pochi mesi?), le economie, soprattutto quella cinese e quella tedesca, si riprenderebbero in maniera eccellente, aumenterebbe notevolmente il tasso d’inflazione, e così anche il turismo riprenderebbe alla grande: da tutto il mondo si tornerebbe a viaggiare, e i tedeschi avrebbero come mete preferite due città d’arte del nostro Paese, Venezia e Napoli. Soltanto uno shock, dunque, secondo Münchau, potrebbe risolvere la crisi che sta stringendo, ogni giorno sempre di più, i Paesi occidentali e minacciando le economie dei Paesi emergenti. E sarebbe un bello shock credere tutti insieme che il 21 dicembre 2012 il mondo finirà davvero. Ma la vera sorpresa deve ancora arrivare: Münchau ipotizza anche uno scenario susseguente all’apocalisse prevista per dicembre 2012. Mettiamo, ad esempio, che il 22 dicembre 2012 ci svegliamo come ogni giorno, perché in realtà non è successo assolutamente nulla, nessun giorno del giudizio, nessuna apocalisse, niente di niente: solo la luna che è calata, ancora una volta, e il sole che è sorto, come tutti i giorni (bel tempo permettendo, naturalmente): cosa accadrebbe? Qui sta il bello: la crisi economica sarebbe sparita, i problemi monetari risolti, la ripresa finalmente riempirebbe le prime pagine dei giornali. Hotel prenotati ed esauriti per l’estate 2013, ripresa dei consumi, discesa dei tassi, forte crescita economica, sempre che non ci si faccia terrorizzare dall’inflazione ancora in atto. La conclusione di Münchau è più che mai lampante: "Se in questo momento però tutti credono alla favola che le grandi nazioni possano perseguire l’austerità e il rigore in contemporanea senza far crollare l’economia, allora anche la fine del mondo non è un progetto così astruso".
Una (falsa) invasione aliena potrebbe essere la soluzione secondo Paul Krugman
A proposito di shock, un altro suggerimento viene dal premio Nobel Paul Krugman: secondo l’opinionista del New York Times un’altra soluzione potrebbe provenire da una "falsa invasione aliena". Un po’ come fece Orson Welles, quando nel 1938 terrorizzò il pubblico americano con la trasmissione radiofonica "La guerra dei mondi": la gente pensò che il racconto di Welles, ispirato al romanzo di H. G. Wells, fosse in realtà una cronaca dei fatti riportata dal commentatore radiofonico, futuro regista di "Quarto potere". Solo che non siamo più nel 1938 e i mezzi per credere a un’invasione aliena sono molto più complicati: quello che Krugman, noto appassionato di fantascienza, suggerisce rimanda a quanto successo a ridosso della crisi del 1929, quando gli Stati Uniti si ripresero facendo ingente ricorso alla spesa pubblica; un’altra fuoriuscita dalla Grande Depressione fu provocata dall’entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale: "Sarebbe utile, quindi, se ci trovassimo di fronte a un problema tale da indurre il governo a iniziare un piano di investimenti pubblici che faccia riprendere l’economia americana". Naturalmente l’idea di una Terza Guerra Mondiale è un po’ troppo da digerire, per questo Krugman suggerisce "la minaccia di una falsa invasione aliena: potrebbe essere una valida alternativa".
Solo una provocazione, proferita da un amante della fantascienza, ma che fa rima con le idee di Münchau: solo un grande shock potrebbe spazzare via i venti della crisi e favorire la ripresa economica... sempre che restiamo vivi.