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La Russia salverà Cipro?
mercoledì 20 marzo 2013, di
Durante la serata di ieri, il parlamento cipriota ha bocciato il prelievo forzoso, la condizione necessaria per ricevere il bailout dai partner europei per 10 miliardi di Euro.
A questo punto, chi salverà Cipro? Secondo qualcuno (evidentemente di parte) è possibile che sia proprio la Russia a diventare il "salvatore d’Europa".
Michael Sarris, ministro delle finanze cipriota, ha volato fino a mosca ieri sera per incontrare alcuni funzionari; come se la Russia, dopo essere stata accuratamente esclusa dalle questioni relative al salvataggio per Cipro, potesse ora diventare l’anello mancante della catena.
Perché la Russia può salvare Cipro?
Cipro è stata definita la "cassaforte" della Russia. Dei fondi depositati nelle banche dell’isola, circa il 30-40 percento appartiene a imprenditori o oligarchi russi. Per salvare l’isola dal tracollo, la Russia ha già effettuato prestiti per un totale di circa 2.5 miliardi di euro.
"Insomma, senza girarci troppo intorno, alla fine dei conti i 5.8 miliardi di Euro necessari all’isola per ricevere il pacchetto completo di aiuti potrebbero provenire esattamente dalla Russia", dice Ivan Tchakarov, economista russo intervistato dalla Cnbc.
Tuttavia, bisogna ricordare che il Presidente russo Putin e il suo Primo Ministro, Dimitry Medvedev, hanno condannato duramente l’Europa per la scelta di voler imporre un prelievo forzoso di quasi il dieci percento sui conti da oltre 100.000 euro, definendo la loro proposta come "iniqua, poco professionale e pericolosa"; una vera e propria confisca dei beni.
Salvare Cirpo, dice Tchakarov, potrebbe essere una "grande opportunità per la Russia e per il Presidente Putin che prestando altro denaro a Cipro si eleverebbe moralmente, divenendo un po’ il salvatore d’Europa".
Certamente, sarebbe alquanto strano vedere oggi l’avvio di discorsi e trattative, quando fino a ieri la Russia è stata completamente messa da parte, tanto che il ministro delle finanze ha detto di essere stato escluso.
In realtà, non sono stati pochi gli analisti e gli economisti che hanno sottolineato in questi giorni come la decisione dell’Europa fosse diretta, in maniera particolare alla Russia.
Un prelievo forzoso sui conti ciprioti sarebbe stata stato un modo per addossare indirettamente la pratica del riciclaggio di denaro praticata da molti russi a Cipro.
Russia: la generosità è opinabile
Secondo Tchakarov la Russia non può permettersi di far collassare l’isola; un default esporrebbe il paese ad una perdita di circa 70 miliardi di dollari, "aiutare Cipro è un passo più che razionale per la Russia".
Un rapporto del GIF (Global Financial Integrity) sui flussi finanziari illeciti dalla Russia tra il 2004 e il 2011, sottolinea come un’isola così piccola dal Pil di appena 23 miliardi di dollari (lo 0,2% d’Europa) sia invece la fonte principale degli investimenti stranieri diretti (FDI) dalla Russia.
Secondo il FMI (Fondo Monetario Internazionale), nel 2011 Cipro ha inviato alla Russia circa 128.8 miliardi di dollari in FDI confermando così i sospetti che grandi aziende e ricchi imprenditori russi stessero usando l’isola per il riciclaggio di denaro.
L’economista russo intervistato dalla stampa internazionale, tiene a sottolineare come il prelievo forzoso avrebbe rappresentato una perdita maggiore per i cittadini ciprioti, più che per i correntisti russi, ma preferisce non commentare quando gli viene chiesto perché l’Europa avrebbe deciso di promuovere il prelievo forzoso sui conti più grandi, nella consapevolezza che molti di questi siano non esattamente "puliti".
La Russia potrebbe anche essere disposta a prestare soldi a Cipro, ma l’Europa accetterebbe il compromesso? Difficile immaginarlo.