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La BCE immette nuova liquidità: ecco 3 indizi che lo dimostrano
mercoledì 25 settembre 2013, di
Nei suoi recenti interventi Draghi ha stuzzicato i mercati accennando ad ulteriori immissioni di liquidità da parte della BCE. Ciò può sembrare sorprendente, considerando che l’eurozona ha recentemente mostrato notevoli miglioramenti per quanto riguarda la fiducia dei consumatori e l’attività economica complessiva.
Da un lato la Banca Centrale sta probabilmente tentando di rendere più credibili gli attuali programmi di immissione di liquidità mantenendo tuttavia il riserbo sui tassi a più lungo termine. Dall’altro, potrebbe effettivamente essere sincera nelle affermazioni fatte pubblicamente, con l’idea di far proseguire l’eurozona sul sentiero della ripresa.
Draghi starebbe allora tentando di controllare il mercato e gli investitori o è seriamente intenzionato ad agire? Ecco alcuni possibili segnali che vanno nella seconda direzione.
Indizi verso nuove LTRO
Nel suo intervento di questa settimana Draghi ha nuovamente spiazzato i mercati sostenendo che la BCE è intenzionata a rendere effettive ulteriori operazioni di rifinanziamento a più lungo termine per sostenere il settore bancario dell’eurozona.
Secondo il numero uno della BCE i tassi di interesse sul mercato interbancario della zona euro hanno raggiunto livelli ingiustificati, mentre l’accesso al credito non ha seguito la stessa sorte. Impegnandosi in una nuova immissione di liquidità a lungo termine, Draghi spera di incrementare la liquidità in circolazione ed evitare che il costo dei prestiti aumenti ulteriorimente.
Liquidità in eccesso in discesa
Liquidità in eccesso è semplicemente un modo più sofisticato per descrivere il denaro contante extra all’interno delle camere di sicurezza delle banche.
Esso funge da tampone nel caso in cui il sistema finanziario vada nuovamente in crisi, assicurando alle banche la liquidità cash da dare in prestito alle imprese in maniera da consentire al sistema economico di funzionare regolarmente in situazioni recessive.
Nella zona euro la liquidità in eccesso è scesa fino a raggiungere il limite minimo di 200 miliardi di euro. Draghi ha accennato al fatto che ulteriori discese della liquidità in eccesso possono far crescere le pressioni al rialzo sui tassi nel mercato monetario, dal momento che le banche potrebbero decidere di non accollarsi più i rischi qualora le riserve si esaurissero.
Il taglio dei tassi è sul tavolo
Nell’ultima decisione di politica monetaria da parte della BCE Draghi ha ribadito che i tassi ufficiali stabiliti dalla BCE
rimarranno bassi ancora per un periodo lungo.
In una recente conferenza stampa il governatore della BCE ha rivelato di aver già discusso con i membri del Consiglio Direttivo una prospettiva di taglio dei tassi.
A tal proposito bisogna ricordare che la BCE sta tenendo d’occhio l’impatto che i movimenti dei tassi sul mercato monetario possono avere sui livelli di inflazione dell’area euro. Non solo, alcuni membri del Consiglio Direttivo sono schierati apertamente dalla parte di Draghi, nella convinzione che la crescita dell’area euro è nelle sue fasi iniziali e che vada quindi monitorata continuamente.
Fino ad ora, le voci di corridoio ritengono che le prossime mosse della BCE dipenderanno prevalentemente dai dati economici e dalla stabilità fiscale. Non soprenderebbe se la BCE tagliasse i tassi non appena una paio di grafici mostrassero risultati deludenti sulla crescita o se interevenisse nel momento in cui l’euro si rivalutasse drammaticamente rispetto alle altre monete.
Libera traduzione da: piponomics
