Home > Altro > Archivio > Jobs act, arrivano i decreti attuativi: il commento di Renzi

Jobs act, arrivano i decreti attuativi: il commento di Renzi

sabato 21 febbraio 2015, di Stefania Manservigi

«Questo è un giorno atteso da molti anni da una parte di italiani e soprattutto da un’intera generazione, che ha visto la politica fare la guerra ai precari, ma non al precariato. Con le decisioni prese oggi rottamiamo e superiamo l’ articolo 18 e co.co.pro. e co.co.co. 
Ricuciamo uno strappo doloroso con una parte del Paese, sono riconosciuti diritti a chi fino ad oggi ne era escluso.
Finalmente parole come mutuo, ferie,buonuscita entrano nel vocabolario di una generazione.
Da oggi il lavoro presenta più flessibilità in entrata e più tutele in uscita, nessuno sarà più lasciato solo.
Questi provvedimenti si occupano più di assunzioni collettive che di licenziamenti collettivi.
Abbiamo tolto ogni alibi a quelli che dicono che assumere in Italia non è conveniente. Non solo perché si è fatta una riduzione importante delle tasse, ma anche perché gli elementi di incertezza non ci sono più.»

È stato questo il commento rilasciato dal premier Matteo Renzi dopo il Consiglio dei Ministri che ha approvato in via definitiva i primi due dei decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del lavoro attesa da mesi che si propone di risollevare il mercato del lavoro italiano in piena crisi. Non solo il contratto a tutele crescenti, ma anche l’eliminazione delle forme contrattuali a progetto e co.co.co è stata oggetto di analisi da parte del numero uno del Partito Democratico.

«Questo tipo di intervento vedrà circa 200mila nostri connazionali passare dal co.co.co. ma soprattutto dai co.co.pro. al contratto a tutele crescenti, quindi un lavoro a tempo indeterminato»

ha sottolineato il Premier.

Poletti: «Puntiamo sul contratto a tempo indeterminato»
Non si è fatto attendere nemmeno il commento di Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro, a difendere la direzione presa dal Governo con la nuova riforma.

«La nostra scommessa è puntare sui contratti a tempo indeterminato rovesciando una mentalità che fino ad oggi voleva che si assumesse con qualunque contratto tranne con quello a tempo indeterminato»

spiega, infatti, il Ministro.

E se è vero che da ora non sarà più possibile assumere un dipendente con contratto a progetto e che per i contratti a progetto in essere dal 1° gennaio 2016 ci sarà la trasformazione automatica in contratti di lavoro subordinato (qualora mascherino un rapporto di lavoro dipendente), cosa succederà negli altri casi?

«Dipende: chi di fatto è una partita Iva, per esempio, aprirà la partita Iva. Al contrario, se i controlli verificano l’esistenza di una partita Iva fasulla gli si applicano le regole del lavoro dipendente» 

Permangono invece lavoro a chiamata e interinale.

«Non siamo stati cosi bravi da trovare una soluzione alternativa»

ammette il Ministro. La risposta, ora, spetterà al mercato del lavoro.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.