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Irlanda: Boom di domanda per i Titoli di Stato decennali. Tasso inferiore di Spagna e Italia. Dublino sta meglio di Roma?

mercoledì 13 marzo 2013, di Marta Panicucci

Per la prima volta dal salvataggio internazionale del 2010 l’Irlanda si prepara a tornare sul mercato con una emissione di Titoli di Stato decennali. Secondo quanto anticipato dall’agenzia Bloomberg, Dublino ha intenzione di mettere in asta 2-3 miliardi di euro, ma avrebbe già ricevuto domande per un valore di oltre 7 miliardi di euro.

L’Irlanda si potrebbe quindi avvicinare alla fase conclusiva della crisi e chiudere questo capitolo delle sua storia finanziaria con un lieto fine. Il collocamento dei titoli di Stato, rappresenta un passo importante per il Paese verso l’obiettivo di fondo: il ritorno sul mercato dei capitali a partire dal 2014.

L’Irlanda infatti dopo il piano di salvataggio del 2010 non era più stata in grado di collocare titoli a lungo termine sul mercato, limitandosi a obbligazioni a breve scadenza. Con l’operazione di oggi condotta con l’ausilio di un pool di banche, questa barriera potrebbe infrangersi conducendo l’Irlanda verso il ritorno sul mercato dei capitali.

La crisi e il salvataggio

Sono già passati tre anni da quando il governo irlandese fu costretto a chiedere l’intervento dell’Unione europea per evitare il default. Nel novembre del 2010 infatti Bruxelles dà il via libera al piano di salvataggio dell’Irlanda da 85 miliardi di euro, finanziato attraverso il fondo salva-Stati Efsf.

La ripartizione degli aiuti ha previsto una quota uguale a carico del Fondo salva-Stati della zona euro, l’Efsf, del bilancio Ue, l’Efsm e infine, dell’Fmi. A ciò si aggiunse poi una quota di prestiti bilaterali concessi da Regno Unito, Svezia e Danimarca.

Il piano di salvataggio in extremis ha iniziato a dare i suoi frutti velocemente, e i primi risultati della cura sono stati visibili a partire dall’anno successivo. Infatti a poco più di un anno dal salvataggio si registravano risultati migliori delle aspettative e, sebbene fosse chiaro che l’uscita dalla crisi non era proprio dietro l’angolo, c’era già chi iniziava a parlare di "miracolo irlandese".

In Irlanda dopo la crisi, sono rimaste di fatto due sole banche, la Bank of Ireland e la Allied Irish. Le altre, dopo aver determinato la bolla immobiliare, sono letteralmente esplose con la bolla stessa. I due istituti sopravvissuti una volta ricapitalizzati hanno ricominciato a garantire credito. Così il meccanismo è ripartito, favorendo la ripresa del Paese e la crescita del Pil.

Titoli di stato decennali

La buona notizia di oggi è che l’Irlanda sembra essere di nuovo in grado di emettere sul mercato un titolo di stato a 10 anni. Il Tesoro irlandese dovrebbe collocare nella giornata di oggi un ammontare di obbligazioni compreso tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro, offrendo un tasso attorno al 4,20%.

A ciò si aggiungono i dati provenienti da fonti bancarie che confermerebbero l’attenzione e l’appetito degli investitori per i titoli, annunciando un ammontare di richieste per oltre 7 miliardi di euro.

Se venisse confermato il tasso al 4,20%, significherebbe che l’Irlanda dovrà pagare interessi inferiori di Spagna e Italia, i cui decennali al momento rendono il 4,69% e il 4,74%.

A testimoniare la fiducia nel recupero dell’Irlanda è arrivata nei giorni scorsi la notizia che l’agenzia di rating S&P ha modificato l’outlook sul debito di Dublino da negativo a stabile. Il giudizio generale resta BBB+, lo stesso dell’Italia, ma diversamente dal nostro Paese, secondo i dati del Fmi, l’Irlanda non è in recessione, bensì in crescita e potrebbe registrare un +1,4% nel 2013.

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