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Indici azionari, l’analisi della settimana: lo S&P 500 prova il rimbalzo

sabato 16 gennaio 2016, di Francesco Lucchetti

La bufera cinese che ha caratterizzato l’avvio del 2016 non ha risparmiato lo S&P 500: nelle prime due settimane dell’anno l’indice azionario statunitense è arrivato a perdere il 9%, ma ora offre spunti di riflessione molto interessanti.

Forti scosse ai mercati possono essere viste da molti trader come buone occasioni per fare affari e non è escluso che questo pessimo inizio dell’anno non costituisca un fattore d’attrazione verso lo S&P 500.

S&P 500: rimbalzo su un livello chiave

Analizzando il grafico con timeframe settimanale del principale indice azionario USA, emerge come la quotazione sia arrivata a toccare il supporto di 1860 dopo un movimento ribassista molto intenso, per quindi ritracciare e suggerire il possibile cambiamento di rotta: molti sell si stanno chiudendo e, allo stesso tempo, qualcuno ha iniziato a comprare. E’ possibile constatare un comportamento simile anche sugli altri indici statunitensi, Dow Jones e Nasdaq.

S&P 500: analisi tecnica e previsioni

La caduta dello S&P 500, così come quella di tutti i principali indici azionari mondiali, è scaturita dalle notizie riguardanti la contrazione dell’economia della Cina, uno dei maggiori partner commerciali degli Stati Uniti. Graficamente parlando, questa discesa ha preso la forma di un triplo massimo sul timeframe giornaliero e il supporto di 1860 coincide perfettamente con il suo target.

Rivolgendo lo sguardo al passato, è possibile notare come il rimbalzo su questo livello abbia già più volte portato la quotazione ad impennarsi fino al tetto di 1992 ed è possibile quindi che la storia si ripeta. Anche il grafico con timeframe a quattro ore supporta la prospettiva rialzista, grazie ad una pinbar con un’ombra molto pronunciata, che va poi ad attestarsi al di sopra del nostro livello tecnico.

Quali sono i rischi per lo S&P 500

Nonostante l’analisi tecnica offra prospettive ottimiste da più punti di vista, permangono le preoccupazioni per l’economia cinese e per gli effetti negativi che la sua frenata ha avuto sui mercati. Il momento resta delicato e la rottura al ribasso del supporto di 1860 annullerebbe la nostra analisi e potrebbe far scendere la quotazione fino ai livelli di 1805 e 1770.

Date le circostanze, saranno fondamentali i dati macroeconomici della prossima settimana provenienti dalla Cina, in particolare le notizie della notte tra lunedì e martedì riguardanti il PIL del gigante asiatico e la sua produzione industriale.

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