In uno scantinato, è qui che nasce la software company da otto miliardi di dollari

È stata valutata 8 miliardi di dollari e, a breve, sarà acquistata dal colosso tedesco SAP.

Nel giro di una decina di anni, Qualtrics International ne ha fatta di strada. Da piccola società di software dello Utah si appresta a debuttare tra le big dell’hi-tech, nonostante sia lontana dalla Silicon Valley.

Da una cantina dello Utah all’offerta del colosso tedesco

Ad avviare la startup due fratelli, Ryan e Jared Smith, oggi miliardari. Il loro progetto è nato e cresciuto nella cantina dei genitori.
Ryan, 40 anni, il più estroverso di una famiglia di studiosi, è l’amministratore delegato e anima commerciale dell’azienda.

Per circa un decennio, ha resistito alla tentazione di accettare offerte anche molto vantaggiose, contribuendo - negli ultimi sette anni- a incrementare in maniera esponenziale le sue entrate.

Quando la società è cresciuta, Ryan ha convinto il fratello a lasciare il lavoro da Google e a dedicarsi al software di casa Smith. Jared, 43 anni, è oggi il presidente della compagnia. Il padre, accademico, ha avuto l’idea di proporre il programma ai suoi colleghi universitari. Ryan dal canto suo si è dedicato alla vendita.

Quest’anno la svolta, Qualtrics ha presentato un’offerta pubblica iniziale negli Stati Uniti con l’intento di raccogliere circa 500 milioni di dollari. Ad anticipare l’IPO, con un’offerta in contanti superiore del 75% rispetto alla valutazione prevista della società, c’ha pensato l’amministratore delegato di SAP Bill McDermott che ha valutato l’azienda 8 miliardi di dollari.

Qualtrics intanto prevede entrate per il 2018 superiori a 400 milioni di dollari e stima un tasso di crescita di oltre il 40%. Ryan e la sua famiglia deterranno l’87,6 per cento dell’azienda, attraverso una holding gestita dai due fratelli e dal padre Scott.

Ryan continuerà a dirigere la società all’interno del più ampio business group di SAP, mantenendo la sede centrale a Provo, nello Utah, e a Seattle.

Qualtrics, lo ricordiamo, nasce in una zona lontana dalla Silicon Valley, considerata la culla dell’industria tecnologica americana. L’azienda familiare è profondamente integrata nel suo Paese d’origine e sponsorizza le attività più svariate: dallo Utah Jazz a numerose iniziative filantropiche locali. Non c’è nessuna intenzione di delocalizzare.

“Dobbiamo rendere più facile la vita alle persone di questo posto, perché abbiamo tutti i requisiti per trasformarlo in un importante centro tecnologico,”

ha detto Ryan a Bloomberg.