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Il mercato azionario polacco va a gonfie vele (e continuerà a farlo)
mercoledì 30 agosto 2017, di
Chi è in possesso di azioni sul mercato polacco sa bene che quest’anno il guadagno è stato notevole. Ma non è finita qui, perché il rally dei titoli azionari in Polonia non sembra volersi ancora fermare. Le stime restano attraenti, così come il contesto economico e monetario del paese. Diritto e Giustizia, partito politico di destra attualmente al governo in Polonia, non riceve pareri favorevoli dal resto dell’Unione Europea ma questo non sembra ancora rappresentare un grosso impedimento per i mercati.
L’opinione diffusa degli analisti è che anche se la Polonia è cresciuta molto, ha ancora molto spazio per svilupparsi e vale la pena scommetterci su. Tra gli ETF, l’iShares MSCI Poland Capped è salito del 51% nel 2017 mentre il VanEck Vectors del 55%. Sono tra i 10 ETF di eccellenza che puntano su capitale straniero quest’anno, secondo i dati più recenti di ETF.com sui fondi non capitalizzati specifici per paese.
Nel frattempo, l’indice azionario di riferimento WIG 20 ha guadagnato il 29% quest’anno, con il dollaro in calo del 15% contro lo zloty polacco. Il rialzo delle azioni polacche è considerevole, e nonostante questo non sono diventate costose. Accuvest classifica i mercati azionari di 34 paesi ogni mese in base alle loro valutazioni e ad una mezza dozzina di altri indicatori. Ora come ora, la Polonia si classifica come il terzo mercato più conveniente. Il fattore che spicca maggiormente sono i suoi guadagni prezzo/flusso di capitale. Il multiplo della Polonia è di circa sei, ben al di sotto della media di 11 tra la totalità degli altri 34 mercati. (Gli utili sul flusso capitale sono gli utili più l’ammortamento dei beni immobili e il deprezzamento degli asset fissi).
Perché il mercato polacco va così bene?
La Polonia è al secondo posto nella classifica di Accuvest per ritmo di crescita dei prezzi delle azioni, grazie al rally delle azioni di quest’anno. Nel complesso l’azienda, che dispone di 400 milioni di dollari di attività in gestione, individua le opportunità per Paese basandosi su un modello comprensivo di quattro categorie: valutazione, momentum, rischio e fondamentali (vale a dire guadagni aziendali e crescita economica). La Polonia è classificata all’11° posto su 34 mercati in termini di rischio.
Delle quattro categorie sopra menzionate, quella in cui la Polonia ha più difficoltà è sicuramente l’ultima, i fondamentali. La Polonia ha una crescita degli utili a lungo termine del 10%, mentre la media dei 34 paesi sotto la lente di Accuvest è del 12,5%. Il forte contesto macroeconomico promette bene per le attività polacche e supporta i rating sul credito, malgrado i rischi principali sostenuti dalla politica, secondo gli analisti. Il riferimento è alla minaccia dell’UE di imporre sanzioni a causa del tentativo populista di Diritto e Giustizia di controllare il sistema giudiziario del Paese.
La crisi legale che dura dallo scorso anno e le discussioni in corso con l’UE finora non hanno bloccato l’entrata di capitale straniero e si calcola che saranno migliaia i posti di lavoro bancari in via di creazione nel settore finanziario a Varsavia nei prossimi tre anni. JP Morgan Chase, per esempio, dovrebbe impiegare 2.500 dipendenti in back office a Varsavia dopo la Brexit.
Altro punto a favore della Polonia è che mantiene il tasso di interesse di riferimento ai minimi record dell’1,5% da marzo 2015. Secondo le previsioni, ci sarà un aumento del tasso nel secondo semestre del 2018 e si ritiene che la Banca nazionale polacca sarà abbastanza abile da scongiurare scossoni sul mercato. Anche gli strategist di Morgan Stanley vedono di buon occhio la Polonia, sebbene propendano più per i bond che per le azioni. Una combinazione di forte crescita, un’inflazione stabile e una banca centrale non ancora aggressiva crea uno scenario roseo per il mercato a reddito fisso.