Il “contagio Grecia” e i PIIGS: ascesa e consenso dei partiti anti-austerità in Europa

La capitolazione della Grecia a seguito delle pressioni europee ha avuto - e continua ad avere- una forte eco sui partiti degli altri Paesi raggruppati sotto l’acroniomo PIIGS, ovvero Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna.

La settimana scorsa, il primo ministro greco Tsipras ha elemosinato i consensi all’interno del suo partito per convincere il paese ad accettare le misure di austerità volute dall’Europa.

L’8 luglio Tsipras, ancora ottimista e certo del suo sostegno in patria dopo la sua decisiva vittoria al referendum, entrava nel parlamento europeo fra un clamore di applausi.

I più ferventi sostenitori erano i partiti anti-austerità europei, tra cui spiccano il Movimento Cinque Stelle italiano, il partito Podemos spagnolo e il Front National francese.

Ma nel momento in cui Syriza ha accettato il “cavallo di Troia” europeo, carico di misure di austerità, clausole e sanzioni, la fiducia nel partito ha subito un’inclinazione.

Tsipras stesso ha ordinato una ripulita del partito per liberarsi delle fazioni più estreme che rifiutano di accettare quello che può essere definito il “bullismo” europeo.

Del resto le potenze egemoniche europee - soprattutto quelle della Germania - non potevano permettere che l’appartenenza all’Unione Monetaria Europea fosse utilizzata come arma per rifiutare le misure d’austerità.

Riportando all’ordine le fazioni più estremiste di Syriza, l’Europa è riuscita non solo a risolvere la questione in Grecia ma anche ad inviare un messaggio a tutti i cosiddetti PIIGS che l’Europa non cede ai ricatti.

Ma quale è la reale portata politica del contagio greco?
Proponiamo qui un’analisi delle conseguenze per i PIIGS e partiti gemelli o affiliati a Syriza dopo la resa di Tsipras.

Portogallo: il Partito Socialista in ribalta
Il Portogallo, un paese storicamente conservatore, ha assistito a un notevole cambiamento della scena politica.

Il Portogallo, infatti, sta uscendo da un periodo di forte crisi economica, dopo tre anni dal piano di salvataggio europeo. Il paese è ora in surplus, dopo un deficit del PIL del 12% e ci si aspetta una crescita dell’1.7% quest’anno. Insomma, il Portogallo è l’esempio di scuola che l’austerità funziona.

Eppure i sondaggi per le elezioni che si terranno nell’autunno 2015 vedono il Partito Socialista anti-austerità vincere contro i due partiti di centro destra.

Secondo le rivelazioni di Eurosondagem pubblicate il 10 luglio, il PS è in testa con il 36.7% dei voti, superiore di ben due punti percentuali rispetto alla concorrenza.

Irlanda: la radicalizzazione dei partiti porta a un calo nei sondaggi
In Irlanda, Paese che da anni ormai sta ad un passo dal crollo economico, i partiti hanno avuto un’inclinazione sempre più radicale. I due partiti irlandesi che hanno dimostrato il proprio sostegno sono Sinn Féin e Anti-Austerity Alliance.

Tuttavia dopo la caduta icarea di Syriza, il partito Sinn Féin ha preso le distanze per timore di perdere consensi in vista delle prossime elezioni generali.

Il portavoce del partito Anti-Austerity Alliance, Paul Murphy, ha invece continuato a dimostrare il suo sostegno a Tsipras e ha criticato Sinn Féin per la sua politica troppo compiacente nei confronti dell’Europa.

Forse queste critiche, unite al risultato delle trattative europee sulla Grecia, hanno potato a un calo nei sondaggi per Sinn Féin. Il 15 giugno un poll del Sunday Times dava un consenso del 21% a Sinn Féin che tuttavia è caduto di ben tre punti percentuali in un solo mese.

Italia: il Movimento Cinque Stelle guadagna consenso dopo il crollo del PD
Il Partito Democratico di Matteo Renzi ha perso in una sola settimana un intero punto percentuale. Un sondaggio dell’istituto Piepoli pubblicato domenica da affaritaliani rileva un calo dal 33.5% al 32.5%.

Forse questo è il risultato dell’incapacità di Renzi di guadagnarsi una voce in ambito europeo. Infatti, il Primo Ministro si è più volte lamentato di non essere incluso nelle negoziazioni tra Francia, Grecia e Germania sul futuro dell’Europa.

Non perde l’occasione il Movimento 5 Stelle di Grillo, che più volte si è espresso a favore di Tsipras e contro la tirannia della Germania e del consiglio europeo.

L’ultima rilevazione di Piepoli premia la tenacia dei grillini con un aumento di mezzo punto percentuale che ottengono il 24,5%.

Spagna: Podemos in bilico dopo la resa di Tsipras
La Spagna non è estranea ai piani di salvataggio europei. Già nel 2012 proprio l’UE è intervenuta per salvare le sue banche.
Podemos, tradotto “noi possiamo”, ha dimostrato a gran voce il suo sostegno per la Grecia a fronte del terrorismo economico europeo e si è posto ideologicamente vicino a Syriza. A giugno Podemos aveva ottenuto la maggioranza in ben 4 delle 5 città spagnole principali.

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Il sondaggio condotto da GAD3 ha rilevato che il Partito Popolare di centro destra era in testa con il 29.1% dei voti seguito dall’opposizione socialista del PSOE con il 25.1%.

I sondaggi precedenti posizionavano Podemos testa a testa con gli altri partiti ma in un solo mese esso è sceso a solo il 15%.

Questi risultati dimostrano che fra tutti i paesi la Spagna ha subito per ora lo shock politico più significativo a seguito della capitolazione della Grecia alle norme di austerità.

Come possiamo osservare, i partiti populisti e anti austerità, con poche eccezioni, continuano ad ottenere consensi in Europa tra i Paesi che più subiscono le dure normative economiche europee.

Ma non solo; in Francia, dove Hollande si è sempre atteggiato a poliziotto buono nei confronti della Grecia il clima anti europeo è in aumento.

Il Front National guidato da Marine Le Pen ha il 31% dei consensi e potrebbe vincere le elezioni presidenziali del 2017.

Malgrado la vittoria contro l’estremismo in Grecia le fazioni conservatrici europee potrebbero avere molta più opposizione nel futuro.