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Il Partenone interessa alla Russia?

giovedì 31 ottobre 2013, di Felice Di Maro

Se l‘Unione europea non rivede le misure restrittive decise per la Grecia e se la Germania non cambia atteggiamento che com’è noto all’ultimo Eurogruppo ha fatto saltare l’accordo sui nuovi aiuti, Atene potrebbe rivolgersi al suo alleato russo? L’interrogativo è d’obbligo e le possibilità sono di rilievo anche perché i media ne parlano.

La Grecia potrebbe non essere più una responsabilità per l’Ue e potrebbe non appartenere più alla sfera euro-atlantica. Chiaramente il suo nazionalismo aumenterebbe e potrebbe incrementare quello della Serbia e della Turchia. Si riaprirebbero le problematiche del Kosovo e dell’Epiro e una cosa è certa l’Unione europea e la Nato perderebbero il Mediterraneo orientale nel momento in cui il Levante è minacciato dalla crisi siriana e proprio dagli ultimi sviluppi della questione palestinese ed anche probabilmente da una nuova crisi libanese.

Il prodotto interno lordo della Grecia rappresenta soltanto il 3% di quello dell’Europa ma il suo Pil in senso geopolitico vale molto di più. Tutti ricordano l’incredibile proposta di fare del Partenone una sorta di pegno come garanzia per iprestiti ricevuti e poco importa se l’ideale operazione di pignoramento abbia avuto all’epoca (luglio 2011) attenzione o meno da parte dell’Ue. Da allora certo la ragione di fare accordi per gli aiuti alla Grecia è cambiata ma non tanto.

Regole fiscali e Patto di Stabilità vanno rivisti. Diversamente non ci sarà crescita, non solo in Grecia ma anche per l’Italia. Si tenga conto che la Grecia con molte difficoltà sta cercando di uscire dalla crisi. Lunedì 7 ottobre ha presentato una bozza del suo bilancio di previsione del 2014 con stime che prevedono una crescita dello 0,6% con entrate che dovrebbero superare le uscite di 2,8 miliardi di euro che sarebbe l’1,6% del Pil al lordo del pagamento dei debiti.

Il turismo in Grecia è stato un settore che è partecipato per il 15% circa alla formazione del Pil prima della crisi. Si voglia o no i beni culturali in generale ma proprio l’archeologia classica anche se sono sotto il cono d’ombra sono all’attenzione e i visitatori almeno per quest’anno sono in aumento. La Grecia potrebbe avere un aumento di Pil e quindi una crescita potrebbe essere possibile. Perché il Fondo Monetario Internazionale e la stessa unione europea fanno stime negative e dichiarano che la Grecia possa avere un deficit di bilancio di un miliardo di euro? L’interrogativo è d’obbligo anche se i fondamentali dell’economia della Grecia non sono certo quelli della Francia o della Germania.

Ma proprio questi fondamentali dell’economia che in Grecia sono i beni culturali e l’archeologia classica presente in tutte le regioni non sono stati all’attenzione della "troika". Se avessero avuto attenzione avrebbero anche avuto rispetto per il Partenone, simbolo dell’umanità. Certo è che la Grecia ha una storia e chi non ce l’ha, ha la necessità di acquisire oggetti simbolici e parti di monumenti per inventarsi tensioni culturali (pathos).

Il problema di relazionarsi diversamente esiste per la Grecia e non è solo di bilancio e di Pil. L’archeologia classica è una risorsa che deve essere valorizzata perché idealmente appartiene all’umanità. Perché questi aiuti che complessivamente sono stati di 240 miliardi di euro non hanno per niente modificato la fruizione di queste aree archeologiche ed anche dei musei della Grecia quando anche in rete certo c’è da guardare ma ci sono zone che poco si guarda e si legge.

Strano che il Partenone però abbia avuto attenzione. Diventerà dei russi?

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