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Il Bund è pronto a riprendere la discesa?

giovedì 25 giugno 2015, di Dimitri Stagnitto

Il Bund tedesco e la sua bolla, uno dei temi più affascinanti del 2015 per i trader mondiali dopo il brusco movimento di rottura di un potente trend rialzista durato oltre 5 anni e culminato con la salita continua e inesorabile dall’inizio del 2014 allo scorso aprile.

Questo movimento imponente verso rendimenti sempre più miseri, reso possibile anche dal clima deflattivo presente in Europa che ha giustificato rendimenti sempre più vicini allo zero, visto su un grafico ha tutto l’aspetto di una bolla finanziaria, l’ennesima della storia e non certo l’ultima.

La bolla del bund ha subito trovato i suoi adepti tra cui Bill Gross di Janus Capital che nei giorni di quella che potremo forse un giorno ricorderemo come l’esplosione della più grande bolla obbligazionaria europea, ha lanciato al mondo l’invito a shortare il bund, salvo poi dichiarare di aver preso una sonora sberla sulla stessa operazione, probabilmente a causa di un ingresso un po’ tardivo sul primo movimento al ribasso.

Come possiamo vedere dal grafico, chi avesse seguito l’invito di Gross ad aprile sarebbe oggi in attivo dato che il Bund quota non lontano dai minimi dell’anno, in area 150€.

Il grafico ci mostra anche un’altra cosa: questo potrebbe essere ancora un momento proficuo per un ingresso short sul bund dato che la trendline creata dal movimento discendente iniziato ad aprile è ornai vicina al grafico dei prezzi: alle condizioni attuali è difficile pensare a un ritorno verso nuovi massimi a meno che non vengano meno le aspettative di leggera ripresa dell’inflazione in Europa o che un eventuale Grexit (ad oggi non ancora escludibile) porti a una nuova ondata emotiva di acquisti di massa del Bund tedesco (giustificata da un possibile scenario di deflagrazione dell’EU con conseguente apprezzamento del nuovo Marco tedesco in cui verrebbero ridenominati i bund).

Scenari possibili sul bund: esplosione, stabile discesa o stabilizzazione?
L’esplosione rapida della bolla del bund, che esiste ed è innegabile, sarebbe un evento molto destabilizzante per l’area euro: a meno che non si realizzi a favore degli altri titoli di debito pubblico europei (poco plausibile) porterebbe a una nuova crisi dei debiti pubblici di tutta l’area Euro dato che si alzerebbero di conseguenza i rendimenti di tutti i titoli di stato, inclusi quelli dei paesi più in difficoltà. C’è da scommettere che la BCE in primis farebbe qualsiasi cosa per evitarlo.

Tuttavia con la ripresa dell’inflazione che tutti auspichiamo anche la BCE e il govenro tedesco dovranno accettare rendimento via via più in linea con il tasso di inflazione stesso, motivo per cui una discesa graduale (con accelerazioni speculative alternate da brusche frenate probabilmente istituzionali, nel grafico ne vediamo già due) è lo scenario più plausibile per il bund.

Il terzo scenario, quello della rottura della trendline ribassista, è collegato ad eventuali eventi estremi e di panico: ritorno ad aspettative di recessione e deflazione o degenerazione di un eventuale grexit mal gestito con effetto contagio. Si tratta di scenari fortunatamente ad oggi meno plausibili ma da tenere comunque in considerazione.

Personalmente ritengo che il Bund sia ad oggi una buona occasione per un ingresso short, in ottica di medio termine e con una leva il più possibile bassa (per evitare di fare la fine di Bill Gross). Di certo, in ogni caso, lo spazio disponibile per salire è molto meno dello spazio disponibile per scendere.

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