Tra le maggiori difficoltà legate all’applicazione dello Split Payment vi sono le differenti modalità di registrazione delle fatture per gli acquisti istituzionali effettuati dalle Pubbliche Amministrazioni.
L’entrata in vigore del nuovo regime dell’inversione contabile dell’IVA che prevede la scissione dei pagamenti per le forniture di beni e le prestazioni di servizi verso le pubbliche amministrazioni, comporta numerosi problemi soprattutto sul fronte contabile.
Nello specifico, la formulazione presente nel DM del 23 Gennaio 2015 pone differenti dubbi e difficoltà sulla modalità di fatturazione previste per gli acquisti istituzionali. Ecco quali sono.
Acquisti Istituzionali
In questo caso, considerando il software utilizzato dalle Pubbliche Amministrazioni per la fatturazione per la propria contabilità, sono previste due possibili modalità per procedere nella fatturazione:
- il primo metodo prevede un unico impegno di spesa a cui, poi, fanno seguito due differenti mandati, ognuno dei quali prevede una scadenza specifica:
- uno relativo al fornitore, per il pagamento della fattura al netto dell’IVA;
- uno relativo all’Erario, per il pagamento dell’IVA;
- il secondo metodo prevede, invece, l’emissione di un impegno di spesa a cui fa seguito un unico mandato per il totale della spesa. In questo caso la quota-parte relativa all’Iva viene collegata a una reversale che viene contabilizzata in partite di giro, tra i servizi conto terzi; all’atto del pagamento questa reversale viene, poi, a corrispondere a un mandato emesso per il riversamento dell’Iva e registrato anch’esso tra servizi conto terzi.
Occorre ricordare che la maggior parte degli Enti Pubblici hanno adottato la seconda soluzione, sebbene, poi, le indicazioni fornite dalla Piattaforma per la Certificazione dei Crediti del MEF (secondo un comunicato stampa diffuso, sempre su tale piattaforma, il 13 Febbraio scorso) siano risultate più vicine alla prima modalità di fatturazione. Nello specifico le indicazioni della Piattaforma del MEF prevedono che si distinguano:
- il corrispettivo spettante al fornitore (al netto dell’IVA) che va riportato nella piattaforma con le modalità utilizzate anche prima dell’entrata in vigore dello split payment;
- l’importo dell’Iva, che va contabilizzata sulla piattaforma, utilizzando lo stato «sospeso»;
Nonostante questo è importante ricordare che:
- la piattaforma accetta caricamenti di fatture anche non allineati alle indicazioni fornite dal comunicato stampa;
- tra un mese il sistema di interscambio prevedrà ad aggiornare la Piattaforma per la Certificazione dei crediti, in concomitanza con l’entrata in vigore dell’obbligatorietà della fattura elettronica per le operazioni nei confronti delle pubbliche amministrazioni.
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