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INPS: aumentano i contratti a tempo indeterminato, +469mila in 9 mesi. Stipendi in rialzo
martedì 10 novembre 2015, di
Buone notizie dal mercato del lavoro quelle contenute dal report sul precariato pubblicato oggi dall’INPS.
I nuovi posti di lavoro continuano ad aumentare grazie agli sgravi e alla decontibuzione introdotti dalla Legge di Stabilità dello scorso anno.
Italia: contratti a tempo indeterminato +469mila in 9 mesi
Sono i contratti a tempo indeterminato a guidare il rialzo dei nuovi posti di lavoro.
In riferimento ai primi 9 mesi dell’anno, da gennaio a settembre, i contratti di lavoro a tempo indeterminato sono stati 469mila aggiunti al mercato. Il calcolo è stato ottenuto esaminando il saldo tra le opportunità per nuovi lavori con contratto stabile (1,33 milioni) e i passaggi da contratti a tempo determinato o apprendistato in contratto a tempo indeterminato, sottraendo successivamente i contratti portati a termine (1,23 milioni).
L’INPS sottolinea l’ottimismo generato dai nuovi dati sul precariato in Italia, definendo la variazione "fortemente positiva e nettamente superiore a quella registrata" rispetto allo scorso anno, quando l’aggiunta di posti di lavoro con contratto stabile fu di soli 98mila unità.
La differenza tra i nuovi posti di lavoro aggiunti e la cessazione dei rapporti lavorativi subordinati mostra un saldo al positivo, per un totale di 600mila nell’ambito del mercato del settore privato ad esclusione degli impiegati agricoli e i lavoratori domestici.
Ma gli sgravi fiscali hanno giovato non solo all’aumento dei posti di lavoro a tempo indeterminato. L’INPS ha contato più di 900 mila nuove assunzioni stabili grazie ai provvedimenti introdotti nella Finanziaria del 2015. Tra questi, sono 202.154 i contratti trasformati e 703.890 le nuove assunzioni.
Contratto a tempo indeterminato: male il Sud Italia
Il report pubblicato dall’Osservatorio sul precariato dell’INPS descrive i miglioramenti sul mercato del lavoro suddivisi per le Regioni di Italia. I contratti a tempo indeterminato sono aumentati soprattutto in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Umbria, mentre i risultati peggiori si sono registrati nel Sud del Paese (Calabria, Sicilia, Puglia).
In calo gli stipendi sotto i 1.000 euro
Aumentano anche i contratti a tempo pieno (full time) anche se leggermente, in rialzo dal 61,8% al 62,7%.
Sul fronte dei salari, la remunerazione mostra una calo del numero di stipendi al di sotto del 1.000 euro (dal 6,3 al 5,3% annualizzato), mentre crescono le fasce di retribuzione 1.501-1.750 euro.