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IMU: non si può togliere, rimarrà nel 2014. Potrà diventare un’imposta permanente?

giovedì 11 aprile 2013, di Erika Di Dio

Si era detto che il governo Monti sarebbe restato in carica solo per gli affari correnti e che quindi non avrebbe portato avanti nuove scelte politiche. Non è sembrato così ieri, quando invece si è parlato di una scelta ben rilevante e che sicuramente attirerà nuove critiche da parte della popolazione: l’idea ora è quella di non cambiare l’Imu nel breve termine. E magari confermarla e renderla addirittura permanente, insieme ai coefficienti catastali maggiorati.

Perché l’Imu non può essere eliminata

Questo perché se l’Imu viene cancellata, si rischia di non raggiungere il pareggio di bilancio in quanto l’Italia continuerà ad avere un bilancio pubblico in pareggio strutturale se prorogherà dal 2015 il regime dell’Imu, secondo quanto stabilito dal Def approvato. Nella conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio dei ministri, il ministro dell’economia Vittorio Grilli ha infatti dichiarato, "Se l’Imu viene confermata così come è, avremo un bilancio di pareggio in termini strutturali. Se l’Imu nel 2014 sarà ridisegnata allora sarà necessario trovare una compensazione a questa mancata entrata".

Grilli ha quantificato in 11 miliardi la quota di gettito Imu che mancherebbe nel 2015. In termini di Pil, il divario tra indebitamento programmatico e tendenziale arriva a 0,9 punti nel 2015, a 1,2 punti nel 2016 e a 1,4 punti nel 2017.

In campagna elettorale il partito di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi ha promesso l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e la restituzione della quota versata nel 2012. Davanti a questa proposta, il partito di centrosinistra e Scelta civica di Mario Monti hanno fatto una proposta per rendere l’Imu una tassa più equa.

Per quanto riguarda il Pil, si prevede per il 2013 un -1,3%. E nel 2014 una crescita del 1,3%. Monti dice, "Una stima prudenziale; possiamo fare di meglio". Poi la crescita si dovrebbe stabilizzare negli anni successivi. Intanto, il primo ministro ha dichiarato,

Da più parte si invocano inversioni di rotta e iniezioni di denaro, magari chiedendo più tempo all’Europa e disavanzo eccessivo. Bisogna tenere alta la guardia sulla disciplina anche nei prossimi anni: solo se l’Italia resta fuori dalla procedura di deficit e riduce il debito potrà avere spazi per sostenere in maniera intelligente la ripresa come dimostra il dl sui debiti e apertura su investimenti pubblici produttivi. Altrimenti si darebbe ossigeno a breve all’economia per farla ripiombare in una crisi peggiore.

Scadenze da ricordare

Intanto, rimane fissata per il 7 giugno la scadenza della prima rata Imu di quest’anno, secondo le aliquote stabilite dai diversi Comuni italiani, mentre è fissata al 30 giugno 2013 la scadenza per la presentazione della dichiarazione Imu per chi al primo gennaio 2012 è in possesso di un immobile per il quale la situazione dichiarativa ai fini Ici non è compatibile con la normativa Imu.

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