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IMU: Fmi "L’Italia mantenga l’Imu sulla prima casa". Il Governo: "ne terremo conto"
venerdì 5 luglio 2013, di
Doccia fredda per il Governo di Enrico Letta, impegnato a sospendere la tanto odiata IMU sulla prima casa e guadagnarsi così il consenso popolare. A detta del fondo monetario internazionale infatti il nostro paese dovrebbe mantenere l’IMU anche sulla prima casa per una questione di equità.
Andrebbero così in fumo gli sforzi del governo di trovare la copertura finanziaria per la sospensione dell’IMU, insieme al rinvio di un punto percentuale di IVA, e cadrebbe anche la bandiera dell’abolizione della tassa sulla prima casa, sventolata ad esempio dal Popolo delle Libertà.
Rapporto Fmi
Tutti i paesi hanno tasse sulle proprietà immobiliare e in nessun paese c’è una esenzione sulla prima casa.
Questo il presupposto di partenza di Kenneth Kang, assistente direttore del Fondo monetario internazionale che ha parlato dell’IMU in Italia nel corso della conferenza stampa al termine della missione nel Belpaese.
Giù le mani dall’Imposta municipale unica quindi, e non solo sulle seconde o terze case che presuppongono un certo benestare economico del contribuente, ma anche sulle prime abitazioni degli italiani.
Il Fmi si schiera apertamente contro il rinvio o la cancellazione dell’IMU; il motivo? l’equità.
La tassa sulla proprieta’ sulla prima casa dovrebbe essere mantenuta per ragioni di equita’ ed efficienza e la revisione dei valori catastali accelerata per assicurare l’equità.
ha dichiarato Kang.
Nella conferenza stampa tenutasi presso la sede del Tesoro i rappresentanti del Fmi hanno presentato un rapporto sulla situazione italiana. Nell’ Article IV il tema dell’IMU è strettamente legato a quello della disoccupazione giovanile e il calo del Pil, problemi questi sui quali dovrebbe concentrarsi il Governo.
Il livello di disoccupazione giovanile in Italia è inaccettabile. La priorità deve essere data ad aumentare la bassa occupazione dell’Italia, soprattutto di giovani e donne.
Lo scopo, spigando dal Fmi, è quello di colmare il gap con l’Europa virtuosa e alzare così il Pil del 2,5% entro il 2018.
Le prospettive di crescita restano deboli, la disoccupazione è a livelli alti in modo inaccettabile e la fiducia del mercato è ancora debole
prosegue il rapporto che infatti taglia ancora una volta le stime di crescita dell’Italia per l’anno corrente. Sempre nell’Article IV il Fmi abbassa le stime per il Pil del 2013 dal -1,5% al -1,8%. Il dato però non è totalmente negativo, la ripresa è, nelle previsioni del Fmi, spostata di un semestre: per il 2014 prevede infatti un incremento del Pil dello 0,7% a fronte dell’ultima previsione che parlava di uno 0,5%.
La ripresa e’ attesa a fine 2013, sostenuta dall’export e da una modesto miglioramento degli investimenti
Conclude il rapporto.
Altre indicazioni del Fmi riguardano la pressione fiscale che pesa sugli italiani e sulle aziende che faticano a rilanciarsi e sulla spesa pubblica ancora troppo elevata:
È necessario modificare la composizione del risanamento attraverso tagli di spesa e minori tasse. Un efficace pagamento dei debiti P.A può ridurre le difficoltà del credito delle aziende
Posizione del Governo
Il Governo, rimasto spiazzato dal monito arrivato dal Fmi riguardo alla sospensione dell’IMU, parla tramite il suo Ministro dell’Economia:
Certamente terremo conto dell’opinione del Fondo Monetario Internazionale sul tema Imu che, per altro, era nota ex ante e l’obiettivo è di trovare il consenso all’interno della coalizione. Stiamo lavorando su questa linea
ha detto Saccomanni nel corso della conferenza stampa presso il Tesoro.
Il governo quindi intende tenere conto delle indicazione del Fmi, il problema adesso sarà riuscire a far mandar giù questa pillola amara agli alleati "anti-IMU" e soprattutto agli elettori.