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Grillo: Senza il M5S la gente scenderebbe in piazza coi fucili
mercoledì 10 luglio 2013, di
L’Italia sta per esplodere, mentre il governo si balocca, e senza il Movimento 5 Stelle la gente scenderebbe in piazza con i fucili: è questo il sunto di quasi 2 ore di conferenza stampa nella sala Caduti di Nassiriya del Senato. Beppe Grillo e i giornalisti, un lungo incontro insperato per molti. Con Nicola Morra (capogruppo M5S al Senato) e Riccardo Nuti (capogruppo M5S alla Camera), Beppe Grillo non lesina i toni e non le manda a dire. Loda Napolitano per la gentilezza con cui lo ha accolto, attacca i partiti e risponde, a suo modo, alle domande dei giornalisti.
Non siamo più una democrazia
Il Parlamento è esautorato: il governo fa i decreti legge, il Parlamento approva a comando. Non siamo più una Repubblica parlamentere, e forse neppure una democrazia.
Dopo l’incontro con Napolitano, Beppe Grillo spiega a una platea di giornalisti qual è la situazione del Paese. I toni sono accesi e infuocati ("Ho incanalato i flussi della rabbia di milioni di italiani", dirà) e vertono tutte sullo stesso punto: questo governo non sta facendo nulla, si deve tornare al voto.
Ho suggerito al Presidente di fare qualcosa, ad esempio andare in diretta Tv a reti unificate, per spiegare agli italiani qual è la situazione del Paese. Se necessario, poi, bisogna tornare alle urne.
Urne che non sarebbero caldeggiate né dal Pd, né soprattutto dal Pdl, come ha voluto precisare Nuti: "Berlusconi non vuole tornare al voto, perderebbe l’appoggio del governo".
Siamo in guerra
Mi sono permesso di dire a Napolitano che non si fanno riforme così in tempo di guerra.
E’ l’affermazione di Grillo, una frecciata contro il governo e una rivelazione: il Presidente Napolitano condivide appieno le preoccupazione del Movimento 5 Stelle.
Un Presidente della Repubblica, fino a poco tempo fa vituperato dall’ex comico, che ne esce con un’immagine pulita:
Doveva declinare quelle responsabilità che le hanno voluto far assumere di nuovo, gli ho detto. E lui mi ha risposto: Non potevo fare altrimenti.
Poi Grillo ammette alcuni sbagli, ma rivendica la reintroduzione dell’onestà nel Parlamento:
Non avendo avuto tempo di fare candidature sono entrate in Parlamento persone che non dovevano entrare. Abbiamo fatto degli sbagli, ma abbiamo anche inserito in Parlamento persone oneste in un circuito in cui persone così non si vedevano da danni.
Lo scontro con i giornalisti si fa più acceso quando questi ultimi lo incalzano con la solita domanda sulle alleanze. "Non ci alleeremo con nessuno", affermano in coro Grillo, Morra e Nuti. "Non se lo meritano. Se cambiano il cervello, forse, ma ci sembra difficile". E su Bersani? Non ha proposto nulla di concreto, solo vaghezza. E soprattutto, nessun progetto serio di alleanza.
Le soluzioni del M5S
L’Italia sta morendo: è su questo concetto che insiste Grillo. Già, ma quali sono le soluzioni, radiografie a parte? Grillo la mette giù dura, affermando che l’economia del Paese è un’economia di guerra. Le soluzioni? Portare l’Irap alla media Ue, introdurre dazi per tutelare alcune produzioni italiane, dire no agli F35 e riportare in patria i nostri soldati dall’Afghanistan. Lo scenario più fosco? Una guerra generazionale che già c’è: quella tra giovani e anziani.
M5S frena le violenze
Il Movimento 5 Stelle istiga odio? Per Grillo è colpa dei giornalisti, che hanno montato una campagna stampa focalizzandosi sulle inezie (diaria, espulsioni, etc.) invece che sul lavoro in Parlamento.
L’ho anche detto a Napolitano: cerchiamo il cambiamento perché siamo persone perbene. Cosa volete di più? Il Movimento ha tenuto un po’ di democrazia, dovete essere orgoglioso. Cerchiamo di temprare animi di persone che vorrebbero prendere i fucili. Ma non possiamo tenere ancora per molto: è necessario un resettaggio totale, devono andare tutti a casa.