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Grecia, elezioni settembre 2015: chi vincerà? Sondaggi e possibili scenari

sabato 19 settembre 2015, di Flavia Provenzani

Dopo mesi di negoziati con i creditori internazionali del Paese, il neo primo ministro della Grecia, Alexis Tsipras, è stato costretto questa estate ad accettare i termini draconiani di un nuovo piano di salvataggio di tre anni da € 85 miliardi.
Con la Grecia ad un passo dal fallimento in faccia, il parlamento di Atene ha approvato il piano, il terzo in cinque anni. Quasi un terzo dei 149 parlamentari di Syriza, partito di Tsipras, ha rifiutato di sostenere il primo ministro, causando la necessità delle quinte elezioni in Grecia in sei anni.

Syriza contro Nuova Democrazia: Tsipras riuscirà a vincere?

Due mesi fa Tsipras era sulla cresta dell’indice di gradimento al 70%, grazie all’essere stato l’unico primo ministro greco che almeno ha provato a resistere ai finanziatori della Grecia. I sondaggi mostrano oggi che i cittadini tra i 18 ei 44 anni, che a gennaio hanno contribuito per la maggior parte alla vittoria di Tsipras, sono meno disposti a dare ancora fiducia all’ex primo ministro, come anche parte del 62% dei votanti al referendum di luglio, particolarmente risentiti nei confronti di un partito che ha accettato un accordo che aveva promesso di rifiutare.

La chiave all’elezione di domenica 20 settembre sarà il comportamento di quegli elettori di Syriza ora disillusi. Alcuni sembrano attratti dalla sinistra più radicale, alcuni addirittura dall’estrema destra guidata da Alba Dorata (il partito più popolare tra i 18 ei 24 anni di età). Ma molti sembrano anche disposti a fidarsi della Nuova Democrazia, guidata da Vangelis Meimarakis.

Come indicano i sondaggi, il vantaggio di Syriza sulla Nuova Democrazia si è ridotto drasticamente. Alcuni vedono i due partiti quasi in un testa a testa.

I partiti e i candidati alle elezioni di settembre 2015

Dal 1974, le elezioni in Grecia sono stati dominate principalmente dallo scontro di due partiti politici: il centro-destra della Nuova Democrazia e il partito socialista Pasok.
Nelle elezioni dal 1981, i due partiti insieme vinsero con una media del 84% dei voti. Tutto è cambiato con il crollo dell’economia greca e il piano di salvataggio che ne seguì. Nelle tre elezioni dal maggio 2012, il punteggio combinato dei due partiti è stati del 32%, del 42% e del 32,5%.

Al contrario, il supporto ai piccoli partiti è aumentato. Prima delle elezioni di maggio 2012, il supporto al partito di estrema destra - Alba Dorata - era inferiore allo 0,5%, ma da allora è stato sempre superiore al 5%.

Per conoscere nel dettaglio tutti i partiti e i candidati alle elezioni in Grecia di settembre 2015: I candidati alle elezioni in Grecia del 20 settembre 2015

Come funzionano le elezioni in Grecia

Circa 9,8 milioni di greci hanno diritto al voto e i partiti devono raggiungere almeno il 3% dei voti per entrare in parlamento per un mandato di quattro anni.
Il parlamento greco dispone di 300 posti: 250 membri del parlamento sono eletti con il sistema proporzionale e gli ultimi 50 posti vengono assegnati automaticamente al partito che vince il maggior numero di voti.

I parlamentari sono eletti sulla base delle liste di candidati di partito in 56 circoscrizioni geografiche; gli elettori ad Atene, dove vive la metà della popolazione, eleggono 58 dei 300 deputati.

La quota dei voti necessari per una maggioranza di 151 posti dipenderà da come il risultato complessivo sarà suddiviso tra i partiti: se ogni partito che corre alle elezioni entra in parlamento, una quota del 40% porterebbe ad una vittoria assoluta - ma se molti voti vanno a piccoli partiti che non riescono a superare lo sbarramento del 3%, la quota necessaria per la maggioranza scende.

Sul fronte dell’affluenza degli aventi diritto al voto in Grecia, questa è scesa notevolmente negli ultimi dieci anni. Nel 1980 era costantemente superiore all’80%. In 10 anni al 2005 la media è scesa al 75%. Alle ultime elezioni di gennaio è stata poco meno del 64%.

Nel caso in cui nessun partito unico riesca a vincere a titolo definitivo, il Presidente Prokopis Pavlopoulos darà al leader con più consensi il mandato per formare una coalizione.

Elezioni Grecia settembre 2015: coalizione inevitabile?

Sulla base di queste cifre elettorali nessun partito potrà vincere seggi sufficienti per formare un governo di maggioranza. Entrambi i partiti apripista, Nuova Democrazia e Syriza, avrebbero bisogno di formare una coalizione con uno o più degli altri partiti per governare.

Pasok, To Potami e l’Unione delle centristi sarebbero i candidati più probabili per una coalizione. Anche una coalizione tra Nuova Democrazia e Syriza è un’opzione, anche se Tsipras sembrerebbe poco propenso.

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