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Grecia: Moody’s taglia il rating di Atene, piove sul bagnato. Oggi il piano di riforme

giovedì 30 aprile 2015, di Vittoria Patanè

Piove sul bagnato. Dopo il taglio del rating ricevuto da Standard & Poor’s, arriva quello di Moody’s. L’agenzia ha infatti tagliato il rating della Grecia portandolo da Caa1 a Caa2 con outlook negativo.

Le cause di questa decisione sono sotto gli occhi di tutti. In assenza di un accordo con i creditori e con le scadenze che si avvicinano di giorno in giorno, la probabilità che Atene vada in default cresce sempre di più. Il ratinga Caa2, fa sapere Moody’s riguarda infatti una semplice analisi: gli ellenici hanno una probabilità su quattro di andare in fallimento entro i prossimi due anni.

"Il governo greco e i creditori restano distanti" da un’intesa, che non appare a portata di mano. "C’è un’elevata incertezza sul fatto che venga raggiunto un accordo in tempo per onorare i pagamenti"

afferma Moody’s.

Grecia: rating e obbligazioni
Nel frattempo, i bond greci ritracciano. In questo frangente c’è però una buona notizia: le obbligazioni elleniche si sono allontanate dai minimi toccati la settimana scorsa. Il bond con scadenza a 10 anni viene scambiato al 56% del valore nominale con un rendimento sotto il 12%.

In calo anche il rendimento dei titoli a due anni che si attesta intorno al 26%.
A quanto pare, gli investitori vedono di buon occhio il programma di riforme che Tsipras presenterà in giornata ai propri creditori. Oggi infatti, la Grecia si gioca il tutto per tutto. Se riuscirà a convincere Bruxelles, riuscirà a tenere nuovi aiuti, vitali per evitare il fallimento.

Il piano, secondo gli esperti, contiene misure volte a combattere corruzione ed evasione fiscale. Nel caso in cui l’Eurogruppo dicesse sì, si sbloccheranno gli aiuti di cui il Paese ha disperato bisogno. Nello stesso frangente, la Banca Centrale Europea continua a fare la sua parte, aumentando di altri 1,4 miliardi la liquidità d’emergenza (Ela) nei confronti delle banche. Ricordiamo che nel frattempo si avvicina il pagamento nei confronti del FMI, cui Atene deve versare un miliardo di euro.

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