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Governo: al via il toto-ministri. Fuori i vecchi leader politici, ecco i nomi di chi ci guiderà

sabato 23 marzo 2013, di Vittoria Patanè

Bersani ha ricevuto finalmente l’incarico di formare il nuovo Governo. Ed in questo momento, sono in molti a ricordare il periodo in cui, tanti anni fa, Prodi dovette scegliere i propri ministri e l’attuale segretario del PD gli consigliò di sbarazzarsi dei vecchi leader. L’ex Presidente non lo fece e pagò un prezzo carissimo.

Bersani, oggi, non ha intenzione di rifare lo stesso errore. C’è ancora molta incertezza sui nomi dei ministri che andranno a formare il nuovo Governo, ma una cosa è certa: non ci saranno i vari Vendola, Tabacci o Nencini.

Lo scopo è quello di formare un “Governo di cambiamento” e allora spazio ai volti nuovi, come Vasco Errani, attuale governatore dell’Emilia. Ma anche Gabanelli e Farinetti.

Ecco quindi i possibili nomi di coloro che guideranno il nostro Paese. Dovremmo dire per i prossimi quattro anni, ma dati i dubbi, i se e i ma, ci limiteremo a scrivere, nel prossimo futuro.

La volontà di Bersani

“Produrrò un Governo sobrio, innovativo e aperto”.

Sta tutto qui, in 7 parole il riassunto degli 8 punti che Bersani intende seguire per formare il nuovo gabinetto.

In parole povere, questo si traduce in 15 ministri e non 18 come nel passato, che seguiranno alla lettera il programma più volte esposto dal Partito Democratico: anticorruzione, conflitto d’interessi, moralità della vita pubblica, l’economia, la questione sociale e i temi ambientali. Il cambiamento, insomma.

Altro diktat da seguire sarà: occhio di riguardo verso il “sociale”, considerato un elemento imprescindibile del nuovo Governo.

I nomi per i vari ministeri

Pier Luigi Bersani vorrebbe un Ministero dell’Economia forte, ma allo stesso tempo bilanciato nelle sue deleghe da quello dello Sviluppo e per mettere in atto tutto ciò avrebbe pensato a Enrico Letta e Fabrizio Barca. L’ipotesi Mario Monti, ministro degli Esteri o dell’Economia sembra quindi scartata del tutto.

Per quest’ultimo compito si fanno anche i nomi di Lucrezia Reichlin a Pier Carlo Padoan, capoeconomista dell’Ocse.

Per l’Agricoltura invece si pensa a Carlin Petrini di Slow Food, mentre per gli Interni i papabili sono due: Anna Maria Cancellieri, attuale detentrice del dicastero, e Emanuele Fiano, giovane politico e archietto.

Gli altri nomi in lizza

Nelle ultime ore però, sono spuntati anche nomi diversi: Oscar Farinetti, inventore di Eataly, l’autrice di Report Milena Gabanelli, l’ex direttore di Confindustria Giampaolo Galli, il giurista Stefano Rodotà, il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomani.

E ancora: Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky, Miguel Gotor o Salvatore Settis per l’Istruzione, il giovane Andrea Orlando alla Giustizia, il renziano Graziano Del Rio.

Occhio alle donne però, considerate un punto fermo del nuovo Governo: Maria Chiara Carrozza, Alessia Mosca o Paola De Micheli, ma anche Michela Marzano.

Insomma Bersani vuole migliorare e a giudicare da questi nomi, forse, con un po’ d’impegno, potrebbe pure riuscirci.

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