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Google ha presentato i suoi AirPods: prezzo, uscita e caratteristiche

giovedì 5 ottobre 2017, di Giulia Adonopoulos

Insieme alla nuova generazione di Pixel, ieri Google ha presentato anche gli auricolari wireless per i suoi smartphone. Si chiamano Pixel Buds e sono la risposta agli AirPods Apple usciti l’anno scorso con l’iPhone 7. Con Google Pixel 2 e 2 XL, infatti, Big G ha detto addio al jack cuffie, così da rendere indispensabili gli auricolari senza fili.

Lo scopo reale dei Pixel Buds è quello di consentire un accesso più rapido e facile a Google Assistant (che, come confermato, parlerà italiano entro fine 2017), ma la caratteristica più impressionante è la traduzione in 40 lingue grazie a Google Traduttore. Una sorta di Babel Fish della Guida Galattica per gli Autostoppisti.

Il prezzo? 159 dollari, lo stesso degli AirPods. Uscita? A novembre, con preordini già partiti negli USA, Canada, UK, Germania, Australia e Singapore. Con la speranza di vederli sbarcare prima o poi anche in Italia, diamo uno sguardo ravvicinato ai nuovi auricolari Google.

Come sono i Google Pixel Buds

Piccole e circolari, le cuffiette senza fili di Google realizzate per i Pixel sono collegate tra loro da un cordoncino così da tenerle comodamente al collo quando non si indossano. Hanno controlli touch e, così come gli Apple AirPods, anche i Pixel Buds si ripongono nella loro case, una piccola scatola in panno che funziona anche da caricabatteria.

Chi le ha già provate ha detto che sono leggere, ergonomiche e abbastanza fisse. La comodità consiste nel fatto che si possono adattare manualmente all’orecchio, così da non risultare fastidiosi, grazie al cordoncino regolabile.

Come funzionano

I Pixel Buds si controllano tramite touch. Premendo il “bottoncino” si può riprodurre o mettere in pausa musica e file audio, alzare o abbassare il volume, andare avanti e indietro e parlare con Google Assistant. Possono leggere le notifiche ad alta voce, controllare e inviare messaggi e tradurre quello che viene ascoltato in cuffia.

Gli auricolari wireless di Mountain View sono stati realizzati per essere gli amichetti (“buds”, appunto) dei Google Pixel, ma in verità possono essere accoppiati a qualsiasi telefono che utilizza Android N o Android 8 O. Il traduttore multilingue, però, è disponibile solo per chi li associa agli smartphone made by Google.

Come funziona la traduzione? La caratteristica più chiacchierata delle cuffiette senza fili di Google solleva molti dubbi. Il Babel Fish della letteratura fantascientifica è finalmente tra noi? In realtà c’è tanto su cui lavorare e il traduttore dei Pixel Buds non è così accurato. Per usarlo basta tenere premuto l’auricolare, parlare e farsi tradurre il messaggio sullo schermo del telefono. In chiamata/videochiamata l’interlocutore si esprime nella sua lingua, ma noi avremo la traduzione simultanea.

La batteria dura 5 ore e il caricabatteria consente di ricaricare per 4 volte consecutive prima che si scarichi a sua volta. L’unico svantaggio dei Pixel Buds rispetto agli AirPods di Apple è che la scatolina della Mela è più piccola ed entra meglio in tasca.

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