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Good bank a UBI Banca: chi ci guadagna? Il parere degli analisti

venerdì 13 gennaio 2017, di Antonio Atte

Prosegue il rally di UBI Banca a Piazza Affari dopo la presentazione dell’offerta vincolante per tre delle quattro good bank salvate nel novembre del 2015 (Banca Etruria. Banca Marche e CariChieti). Il titolo dell’istituto bergamasco al momento guadagna il 6,54% a quota 3,29 euro per azione, mentre la seduta di ieri si è chiusa con un rialzo del 9,12% a quota 3,09 euro.

La proposta d’acquisto inoltrata da UBI Banca ora dovrà essere sottoposta al vaglio del direttorio di Bankitalia e poi di BCE e Commissione europea.

La banca guidata da Victor Massiah - il quale ha sottolineato che si tratta di un’operazione di mercato e non di un salvataggio - comprerà le tre good bank al prezzo simbolico di un euro e poi effettuerà un aumento di capitale da 400 milioni, in modo da mantenere un Common equity tier 1 superiore all’11%.

Good bank: un affare per UBI Banca?

L’acquisizione delle tre banche sarà portata a compimento alle condizioni vantaggiose volute dall’amministratore delegato di UBI. Invece, per il resto del sistema bancario - che ha investito fior di quattrini nel salvataggio delle odierne good bank - si tratta di un vero e proprio salasso.

La banca lombarda vede al rialzo i target fissati dal piano industriale al 2020. Da un CET1 fully loaded al 12,8% si passa al 13,5%.

Il risultato netto da 0,9 miliardi di euro viene rivisto a 1,2 miliardi (inclusi i risultati previsti per le good bank, Dta e badwill). Il Rote sale dal 10,6% al 12,7%, mentre il rapporto cost/income dovrebbe rimanere stabile intorno al 52%.

E poi: loan loss rate da circa 50 a 54 punti base e copertura delle sofferenze (svalutazioni escluse) che dovrebbe salire dal 46,3% al 47,5%.

Good bank a UBI: chi ci guadagna? Il parere degli analisti

Ma cosa pensano gli analisti dell’operazione? Equita Sim - che conferma rating hold e prezzo obiettivo a 3,1 euro per il titolo UBI - esprime forti riserve:

Restiamo scettici sul deal dal punto di vista strategico: l’acquisizione potrebbe presentare rischi legati alla non complementarietà delle reti e all’impatto sulla reputazione degli istituti post risoluzione. UBI si precluderebbe, inoltre, altre opzioni strategiche a più basso rischio come l’acquisizione di altre ex popolari”.

Tiepida Mediobanca Securities (rating neutral e target price a 3 euro), secondo la quale l’acquisto delle tre good bank dovrebbe consentire a UBI di incrementare la quota di mercato dell’1% al netto delle sofferenze.

Positivi gli altri analisti, da Kepler Cheuvreux a Citigroup, passando per Banca IMI e Banca Akros. Quest’ultima (buy e target price a 4,30 euro) ricorda che

“con questa acquisizione, UBI rafforza la quinta posizione nel mercato bancario italiano, aumentando la dimensione di circa il 20% così come la redditività, senza un deterioramento del suo profilo di rischio”.

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